Il settore immobiliare sembra aver perso la sua posizione di investimento preferita tra i risparmiatori…
Le incertezze economiche inducono le famiglie a gonfiare i propri risparmi piuttosto che a spendere, secondo scelte di investimento prudenti e conservatrici, rileva un sondaggio OpinionWay per il broker XTB su “i francesi e la gestione dei loro risparmi in un contesto di inflazione”.
Con un tasso di risparmio delle famiglie ancora elevato, vicino al 18%, e una buona performance delle assicurazioni sulla vita e dei conti di risparmio anche quest’anno, i risultati di questa indagine non riservano grandi sorprese, ma confermano come punto, liquidità e garanzia del capitale rimangono oggi dominanti nelle scelte di investimento dei francesi.
Per quasi sei francesi su dieci la priorità è data alla liquidità e alla sicurezza
Pertanto, in un contesto di incertezza economica, il 57% dei risparmiatori intervistati afferma di favorire la liquidità, “favorendo investimenti accessibili senza rischi immediati”. Più della metà (54%) dà priorità alla sicurezza dei propri fondi e solo il 25% afferma di voler proteggersi dall’inflazione adeguando le proprie strategie di risparmio. Un po’ di più (27%) pongono la ricerca della performance in cima alle proprie priorità.
La percezione della coppia rischio-rendimento degli investimenti è, tuttavia, più singolare: se i conti di risparmio sono percepiti dagli intervistati come gli investimenti più sicuri (con un indice di rischio valutato in media a 4,5/10), è l’oro che sale a 2° posto tra gli investimenti più sicuri (4,6/10), davanti ai fondi assicurativi sulla vita in euro e agli immobili (a pari merito 5.2/10).
ETF e obbligazioni si collocano al centro della classifica, mentre le criptovalute sono in cima agli asset percepiti dagli intervistati come più rischiosi (6,7/10), appena davanti alle azioni (6,6/10) e ai prodotti a leva, il cui rischio è stimato a essere inferiore, a 6,3, anche se i derivati sono molto spesso investimenti complessi con un rischio di perdita, che è intrinsecamente moltiplicato…
La svolta dell’oro: tra opportunismo e riflesso anticrisi
Bene rifugio, sempre apprezzato in tempi di crisi, e particolarmente pubblicizzato quest’anno per la sua performance (più del 30% dal 1° gennaio 2024), l’oro emerge come l’investimento preferito dagli intervistati: il 35% ritiene che il metallo giallo sarà l’investimento con la migliore performance nei prossimi 20 anni, davanti al settore immobiliare (23%) – che soffre di un mercato lento – e alle azioni (11%). I libretti di risparmio sono ancora al 4° posto (9%) davanti alle criptovalute al 5° posto (8%) e ai fondi in euro (6%).
Il successo dell’oro nell’opinione pubblica può essere spiegato tanto dal contesto nazionale allarmante quanto dalla performance del bene rifugio, che quest’anno è stata brillante.
In Francia, sembra che sia stato un evento politico, senza alcun impatto sul prezzo della merce – lo scioglimento dell’Assemblea nazionale – a spingere i risparmiatori a ritornare agli acquisti, secondo gli intermediari. E da allora il movimento sembra essere continuato.
La rielezione di Trump ha portato ad una correzione che ha consentito anche ad alcuni dei nostri clienti di effettuare acquisti opportunistici
ha riferito Jean-François Faure, amministratore delegato del gruppo Aucoffre. La tendenza fondamentale a medio termine rimane positiva per l’oro. Il programma economico di Trump, molto protezionista, con l’implementazione di una serie di dazi doganali, dovrebbe in definitiva generare inflazione e indebolire il dollaro, due elementi a priori positivi per l’oro, che è una protezione patrimoniale contro la svalutazione della moneta,
ha spiegato.