HA Calenzanoi corpi degli ultimi tre dispersi sono stati ritrovati dopo l’esplosione del deposito Eni. Il bilancio delle vittime ammonta quindi a cinque: Vincenzo Martinelli, Carmelo Corso, Davide Baronti, Gerardo Pepe et Fabio Cirielli. Tutti i feriti lievi trasportati ieri dai Pronto Soccorso al policlinico Careggi di Firenze e all’ospedale di Prato sono già stati dimessi o stanno per esserlo. Le tre persone presenti a Prato sarebbero già uscite dall’ospedale ieri. Restano tre persone ricoverate, tutte in codice rosso: due pazienti del centro ustionati di Pisa, entrambi in gravissime condizioni, e una terza persona in terapia subintensiva a Careggi. Ieri la Regione ha reso noto il bilancio di 10 feriti trasportati dai servizi di emergenza agli ospedali. A questi si sono aggiunte almeno 17 persone, secondo i dati forniti ieri dalla prefettura, che si sono presentate agli ospedali con ferite varie, ma non gravi.
Esplosione a Calenzano, ritrovati i corpi degli ultimi tre dispersi: sale a cinque il bilancio delle vittime accertate
Vincenzo Martinelli
È la prima vittima accertata dell’esplosione di ieri al deposito Eni di Calenzano Vincenzo Martinellinapoletano di 51 anni, ma residente da almeno 25 anni a Prato. Nel processo di separazione dalla moglie lascia anche due figlie di 18 e 21 anni, alle quali era molto legato. Uno di loro aveva appena preso la patente ed era stato lui – raccontano le amiche – ad aver “fatto con orgoglio insieme a lei la guida preparatoria all’esame”. L’uomo era molto attento alle condizioni di vita delle figlie, con le quali trascorreva parte del suo tempo libero e alle quali dedicava ogni tipo di attenzione. Appassionato di cani e di caccia, Martinelli aveva recentemente tentato un’esperienza professionale all’estero, in Germania, ma era tornato a lavorare a Prato, mancando le figlie, dove viveva nel centro storico. Lì lo conoscevano tutti. Era da alcuni minuti alla guida di un’autocisterna quando ieri mattina è avvenuta l’esplosione. Travolto subito dalle fiamme, non ha avuto scampo. Anche la cisterna venne completamente distrutta. Considerato da tutti un brav’uomo, in tanti hanno voluto lasciare un ricordo sui social.
Carmelo Corso
Carmelo Corso avrebbe compiuto 57 anni, era originario di Catania ma dal 1993 si era trasferito a Prato con la famiglia. Viveva a Paperino, via del Pozzo, lasciando la moglie Tamara e i due figli Elena e Dario. Era un dipendente della Rat, l’Associazione Toscana Trasporti, ed era stato impiegato dall’Eni come guardia giurata. Lunedì mattina, con gli altri quattro carristi, stava facendo rifornimento sotto la tettoia del deposito Eni. Era lì da quattro minuti, alle 10:16, poco prima della tragica esplosione. Il suo corpo senza vita è stato ritrovato ieri insieme a quello di Vincenzo Martinelli.
Davide Baronti
Davide Baronti era di Angera, in provincia di Novara. Aveva 49 anni, era autista della Mavet ed era salito sul suo mezzo pesante, un’autocisterna. Sposato con due figlie, risiedeva da lungo tempo a Livorno. Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti sulle cause dell’esplosione, una scintilla che sarebbe entrata in contatto con uno dei cinque serbatoi presenti sotto la tettoia di carico del deposito. La sua passione erano le montagne. “Un ragazzo dal cuore d’oro”, ha detto un amico.
Franco Cirielli et Gerardo Pepe
Franco Cirielli, 50 anni, e Gerardo Pepe, 45 anni, sono i due lucani morti nell’esplosione avvenuta ieri in un deposito Eni a Calenzano (Firenze). Lo hanno confermato i sindaci di Cirigliano (Matera) – dove viveva Cirielli – e di Sasso di Castalda (Potenza), comune di residenza di Pepe, nato in Germania. La notizia della morte dei due operai ha lasciato una profonda impressione e una profonda tristezza nei due piccoli paesi lucani – dove durante i funerali sarà proclamato il lutto comunale – e in tutta la regione. Entrambi erano dipendenti della ‘Sergen’, azienda con sede a Grumento Nova (Potenza), che opera nel settore della manutenzione di impianti petroliferi: nessuno dei dirigenti ha voluto parlare con i giornalisti. Nella stessa azienda lavora anche Luigi Murno, 37 anni, di Villa d’Agri di Marsicovetere (Potenza), gravemente ustionato e attualmente ricoverato all’ospedale di Pisa. Cirielli aveva due figli piccoli, Pepe una figlia di 12 anni. Nei due piccoli paesi – Cirigliano conta circa 300 abitanti, Sasso di Castalda circa 700 – molti raccontano ai giornalisti che Cirielli e Pepe erano due persone dedite al lavoro e alla famiglia. «È terribile sapere che due onesti lavoratori siano usciti di casa e non siano più tornati» dicono, quasi all’unisono, i sindaci dei due comuni, Marco Delorenzo (Cirigliano) e Rocchino Nardo (Sasso di Castalda).
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