I soccorritori siriani annunciano la fine delle ricerche nella prigione di Saydnaya senza trovare detenuti
I Caschi Bianchi, soccorritori siriani, hanno annunciato martedì la fine delle operazioni di ricerca nel carcere di Saydnaya, dove sospettavano l’esistenza di segrete sotterranee, senza aver trovato alcun detenuto. “I Caschi Bianchi annunciano la conclusione delle operazioni di ricerca (..) senza aver trovato alcun luogo segreto o nascosto” in questa prigione, hanno detto in una nota.
Mentre migliaia di persone aspettavano notizie dei loro cari davanti al sinistro carcere, conquistato domenica dai ribelli, e gli insorti affermavano di aver trovato decine di cadaveri recanti tracce di tortura, il leader della ribellione ha promesso di pubblicare presto una lista nera dei torturatori e punirli.
OMAR HAJ KADOUR/AFP
“Annunceremo una lista numero uno che include i nomi dei più alti funzionari coinvolti nella tortura contro il popolo siriano”ha scritto su Telegram il comandante ribelle Abu Mohammad al-Jolani, che da diversi giorni si fa chiamare anche con il suo vero nome, Ahmed al-Chareh.
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“Perseguiremo i criminali di guerra e chiederemo che siano consegnati dai paesi in cui sono fuggiti affinché possano ricevere la giusta punizione”ha detto, mentre i media libanesi riferiscono che diversi ex dignitari del governo di Assad si sono rifugiati a Beirut sotto la protezione di Hezbollah.
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