Il leader delle Forze libanesi (FL), il principale partito cristiano del Paese, ha affermato domenica che la caduta di Bashar al-Assad nella vicina Siria ha segnato la “fine dei giochi” per Hezbollah, che ha invitato a deporre le armi.
Il gruppo terroristico islamico libanese, alleato di Assad ma in gran parte indebolito dopo più di un anno di ostilità con Israele, ha dovuto ritirare le sue truppe dalla Siria dopo l’offensiva lampo dei ribelli, che domenica ha strappato la capitale Damasco al potere siriano, ponendo fine a un regno incontrastato. dal 2000.
“Il gioco è finito (..) ogni giorno che passa è un giorno perso per voi e per i libanesi”, ha dichiarato Samir Geagea rivolgendosi a Hezbollah durante una conferenza stampa, salutando la caduta di Bashar al-Assad.
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Samir Geagea, un feroce oppositore dell’egemonia siriana, è l’unico leader della milizia della guerra civile libanese (1975-1990) ad aver scontato una pena detentiva di 11 anni durante il dominio siriano sul paese, durato 29 anni.
Scene di giubilo si sono verificate domenica in diverse regioni cristiane e sunnite del Libano dopo l’annuncio della caduta del tiranno Assad da parte dei ribelli islamici.
“La vostra base popolare oggi ha bisogno di un vero Stato, della ricostruzione”, aggiungeva il leader vicino all’Arabia Saudita e agli Stati Uniti, mentre gli attacchi israeliani devastavano le roccaforti del movimento terroristico sciita per due mesi di guerra aperta, dalla fine di settembre al entrata in vigore del cessate il fuoco il 27 novembre.
Gli oppositori di Hezbollah in Libano e all’estero affermano che la guerra contro Israele e la caduta di Bashar al-Assad hanno indebolito significativamente il gruppo.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha accolto con favore la caduta di un “anello centrale” nell’“asse del male” guidato dall’Iran, vedendola come “una conseguenza diretta” dei colpi inferti dal suo Paese a Teheran e Hezbollah.
Samir Geagea ha invitato Hezbollah, l’unica formazione creata dall’Iran ad aver conservato le armi dopo la guerra civile in nome della lotta contro Israele, a stabilire con l’esercito libanese “una road map volta a smantellare le sue infrastrutture militari” .
Ha parlato in vista della sessione parlamentare prevista per il 9 gennaio per eleggere un nuovo capo di Stato, dopo più di due anni di vacanza presidenziale in Libano, a causa delle divergenze tra Hezbollah e i suoi avversari, compreso il FL.
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