Un tempo orgogliosamente situato nei Pirenei, Puigmal offriva 20 km di piste e 18 percorsi per gli appassionati di sport sulla neve. Oggi solo le seggiovie stazionarie testimoniano il suo glorioso passato. Nonostante un coraggioso tentativo di rilancio con un'offerta quattro stagioni, la località non ha resistito a un inverno senza neve e al peso dei debiti.
Un fenomeno preoccupante nei Pirenei orientali
Puigmal non è un caso isolato. Si unisce a Puyvalador, chiusa nel 2022, e alle stazioni di Col de Jau a Mosset e Fourquets a Prats-de-Mollo, che hanno cessato l'attività all'inizio degli anni 2000. Questa serie di chiusure solleva questioni cruciali sul futuro del turismo invernale in la regione.
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Cosa fare con le infrastrutture abbandonate?
La sfida che si pone ora è la gestione di queste strutture abbandonate. Albert, un escursionista catalano, condivide il suo punto di vista: “Per l'ambiente è vero che è un po' brutto, tutti questi bellissimi alberi in mezzo alla montagna con tutti questi rottami metallici. Dovresti trovare qualcosa di diverso dallo sci o cambiare un po' il tuo sport.“
Verso una riconversione dei siti?
Stanno emergendo idee per dare una seconda vita a questi spazi. “Forse potremmo usarli per il ciclismo in discesa“, suggerisce Albert. Questa opzione potrebbe offrire un'alternativa meno dipendente dalle condizioni meteorologiche e potenzialmente più sostenibile.
Un futuro incerto
Il municipio, interpellato sull'argomento, non esclude nuovi progetti per il sito di Puigmal. Nulla però è ancora stato definito e sono ancora in corso procedimenti legali con gli ex acquirenti. Il futuro di queste ex stazioni sciistiche resta quindi nel limbo, simbolo di un profondo cambiamento nell’economia e nell’ecologia della montagna.
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