Il 23 febbraio 2025 si deciderà anche il destino dell’Ucraina. Dall’inizio della campagna per le elezioni legislative anticipate in Germania, previste per quel giorno, la guerra in corso ai confini dell’Europa costituisce il terreno di gioco preferito dei due paesi. principali contendenti alla cancelliera: il cancelliere uscente, Olaf Scholz, e il suo rivale, il conservatore Friedrich Merz, della CDU, molto avanti nei sondaggi. Il conflitto, attorno al quale si sono in parte già svolte le elezioni regionali nell’est del Paese a settembre, si profila come uno dei temi principali di queste elezioni, sullo sfondo della vittoria di Donald Trump e della minaccia del disimpegno americano.
Si contrappongono due linee: quella di Olaf Scholz, eletto cancelliere poche settimane prima dell’invasione russa dell’Ucraina nel 2022, che sostiene di essere il “cancelliere della pace” e la cui dottrina è quella di un prudente sostegno a Kiev che dovrebbe proteggere la Germania da un’escalation che il suo rivale minaccerebbe invece di provocare. Di fronte, Friedrich Merz adotta un discorso più bellicoso, che vuole essere realistico, invitando in particolare la Germania a consegnare a Kiev i missili Taurus a medio raggio, che le permetterebbero di colpire in profondità il territorio russo, e condannando le esitazioni del cancelliere.
Le ultime settimane hanno offerto uno spettacolo significativo di come i due candidati intendano sfruttare il conflitto ucraino per fare campagna elettorale, in un paese stesso diviso sul ruolo che la Germania dovrebbe svolgere. Secondo un recente studio della televisione pubblica ARD, il 61% degli intervistati è contrario alla consegna da parte della Germania di missili da crociera Taurus all’Ucraina. Ma i sondaggi mostrano anche che il sostegno per maggiori aiuti militari è in aumento, in particolare dopo la vittoria di Donald Trump.
Leggi anche | Articolo riservato ai nostri abbonati Guerra in Ucraina: la coalizione di governo tedesca è lacerata dall’invio di missili Taurus in Ucraina
Leggi più tardi
Punti salienti
In ritardo nei sondaggi d’opinione, contestato da alcuni esponenti del suo stesso partito che avrebbero preferito il ministro della Difesa, Boris Pistorius, Olaf Scholz ha recentemente moltiplicato le astuzie, alternando diplomazia e dimostrazione di forza. Dopo aver chiamato il presidente russo Vladimir Putin il 15 novembre, cogliendo di sorpresa alcuni alleati della Germania, lunedì ha fatto una visita a sorpresa a Kiev, dove ha promesso ulteriori aiuti per 650 milioni di euro. Questo è stato solo il suo secondo viaggio in Ucraina dall’inizio della guerra: vi si è recato nel febbraio 2022, poco prima dell’invasione russa, e poi nel giugno dello stesso anno, accompagnato da Emmanuel Macron e dall’allora Primo Ministro italiano. Mario Draghi.
Ti resta il 57,18% di questo articolo da leggere. Il resto è riservato agli abbonati.