Tournefeuille. Dopo l’incendio di rue des Saules, lo sgomento dei residenti

Tournefeuille. Dopo l’incendio di rue des Saules, lo sgomento dei residenti
Tournefeuille. Dopo l’incendio di rue des Saules, lo sgomento dei residenti
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Un divano appoggiato per diverse settimane al muro di un edificio di rue des Saules andato a fuoco: ecco quello che è servito per stravolgere la vita di diverse famiglie. L’incendio, avvenuto nella notte tra il 17 e il 18 novembre, ha riempito di fumo gli appartamenti, rendendoli inabitabili. Queste case, dove vivono bambini piccoli, sono oggi segnate da muri anneriti, testimoni silenziosi di una situazione drammatica.

Da allora, gli inquilini si sono sentiti impotenti. Tutti i tessuti dovevano essere gettati via: vestiti, tende, biancheria da letto. Sono andati perduti anche alcuni elettrodomestici, danneggiati irrimediabilmente dal fumo. La situazione è tanto più grave in quanto un tentativo di furto è avvenuto quando gli appartamenti non erano occupati, aggravando la sensazione di insicurezza. Il bambino più piccolo, di 4 anni, è profondamente traumatizzato. Si rifiuta di dormire nell’appartamento e piange ogni mattina prima di andare a scuola. “Ha paura che scoppi un altro incendio. Non è più una vita”, dice la madre, esausta.

L’ufficio HLM dell’OPH31 e il municipio hanno reagito rapidamente: ricovero temporaneo al Quai (struttura comunale), poi ricollocazione da parte dell’assicurazione e dell’OPH fino alla decontaminazione degli alloggi, invio di squadre di pulizia sul posto e scambi con Maryline Rieu, assistente della Solidarietà, per chiarire le esigenze.

Per quanto riguarda la richiesta di trasferimento d’urgenza dell’OPH, appoggiata dal Comune, le famiglie stanno ancora aspettando.

È però amara la constatazione fatta sugli aiuti del Comune da parte dei residenti. “Non è stato offerto alcun aiuto significativo, a parte un primo aiuto di emergenza con assegni di sostegno personalizzati del CCAS (Centro Comunale di Azione Sociale), da 40 a 56 euro a seconda della famiglia”.

“Abbiamo l’impressione che il Comune ci abbia abbandonato”

Interrogato, il municipio ha precisato di aver “da allora offerto un contributo finanziario di 250 euro su fattura per l’acquisto di elettrodomestici o mobili”.

Le associazioni “Autour de Gaston”, così come Secours Populaire e Restos du Cœur, hanno mobilitato donazioni di cibo e vestiti. Le famiglie accolgono con favore il sostegno di volontari come Stéphane Perez, Yann Lambert e Benjamin Blanc. Ma l’incendio è solo la punta dell’iceberg. In questo quartiere il traffico di droga e la violenza fanno parte della vita quotidiana. “Le pattuglie della polizia non bastano, abbiamo l’impressione che il municipio ci abbia abbandonato”, lamenta un residente. Dal febbraio 2024, la città ha chiesto alla Polizia Nazionale ulteriori pattuglie nella zona.

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