Gaza: l’esercito israeliano rivela le circostanze dell’esecuzione di sei ostaggi

Gaza: l’esercito israeliano rivela le circostanze dell’esecuzione di sei ostaggi
Gaza: l’esercito israeliano rivela le circostanze dell’esecuzione di sei ostaggi
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Mercoledì l’esercito israeliano (IDF) ha rivelato i dettagli relativi all’esecuzione di sei ostaggi a Khan Younes, nel sud della Striscia di Gaza, gettando nuova luce su questa tragedia.

Secondo le informazioni fornite dall’IDF, gli ostaggi sono stati inizialmente trattenuti per diversi mesi all’inizio della guerra in una struttura a Khan Yunis, dotata di gabbie e erba artificiale, dove si trovava un folto gruppo di ostaggi. Alla fine di dicembre sono stati spostati in un altro tunnel, situato a circa 4 chilometri dal luogo di detenzione iniziale, nel quartiere di Hamad. Questo nuovo luogo di detenzione, una galleria sotterranea non progettata per ospitare persone, sarebbe diventata la scena della loro tragica fine.

A febbraio, l’aeronautica israeliana ha effettuato un attacco mirato contro obiettivi strategici, compresi i comandanti di Hamas. Fu durante questa operazione che gli ostaggi furono giustiziati dai sequestratori. L’esercito israeliano insiste che al momento dell’attacco non aveva informazioni o sospetti sulla presenza di ostaggi in questa zona sotterranea.

Circa sei settimane dopo, sulla base delle informazioni ricevute dal Comando Sud, fu lanciata un’operazione complessa per recuperare i corpi. Gli esami effettuati dall’Istituto di Medicina Legale hanno evidenziato fori di proiettile sui sei corpi, confermandone l’esecuzione. Nello stesso tunnel sono stati scoperti anche altri sei corpi, senza tracce di colpi di arma da fuoco. L’indagine dell’IDF indica che i terroristi hanno giustiziato gli ostaggi al momento dell’attacco aereo, prima di morire a loro volta a causa degli effetti collaterali del bombardamento. Gli inquirenti non escludono, pur ritenendo improbabile l’ipotesi, che gli ostaggi possano essere stati uccisi da altri esponenti di Hamas arrivati ​​nel tunnel dopo l’attacco. L’esercito israeliano sottolinea che fino a dicembre disponeva di informazioni sulla posizione degli ostaggi e che si è astenuto dal condurre attacchi o operazioni di terra nelle zone in cui sospettava la presenza di ostaggi, per non metterli in pericolo. Questa tragica rivelazione arriva mentre continuano i negoziati per il rilascio degli altri ostaggi, sottolineando l’urgenza di raggiungere un accordo per evitare ulteriori perdite di vite umane.

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