Il progetto Take Kair guidato da EDF, Holcim, IFPEN, Axens e sostenuto da Air France KLM, prevede la costruzione di impianti per la produzione di idrogeno e combustibili sintetici.
La fabbrica sarebbe situata a ovest della città, vicino alla raffineria © Adobe Stock
Prendi Kair prevede la costruzione e l'esercizio diorizzonte 2030 di un impianto di produzione di e-fuel, classificato Seveso soglia bassa. Tali carburanti, destinati principalmente all'aviazione, potranno avere anche sbocchi commerciali locali, regionali e nazionali. Un periodo di consultazione preventiva si apre a partire dal dal 16 dicembre al 9 gennaiocon un primo incontro pubblico proposto il 17 dicembre dalle 18,30 alle 20,30 presso la Salle des Guifettes, 10 rue Léo Lagrange, a Donges. Le iscrizioni sono aperte online.
Una superficie da 10 a 15 ettari
“Nell’attuale contesto di transizione energetica, l’e-kerosene è una delle soluzioni per limitare le emissioni di CO2 e contribuire alla lotta contro il riscaldamento globale” presenti i responsabili del progetto. Lo stabilimento sorgerà nei pressi di Total, nell'area portuale, su un'area compresa tra 10 e 15 ettari. Una scelta particolarmente motivata dal legame storico del territorio con l'aviazione, dalle sue risorse idriche e dall'ambizione del porto di Nantes Saint-Nazaire di decarbonizzare le proprie attività. L’impianto trasformerà CO2 e idrogeno in e-fuel (e-SAF) per l’aviazione. “Il gruppo Air France-KLM sarebbe il principale acquirente dell’e-kerosene prodotto da questo nuovo impianto industriale” hanno presentato i diversi partner in un comunicato stampa nel giugno 2023. L’obiettivo è produrre 50.000 tonnellate di carburante elettronico all’anno. Questo progetto con un costo stimato di 850 milioni di euro consentirebbe anche “per i produttori locali utilizzare alcuni prodotti in uscita come calore in eccesso o ossigeno.
Il tuo annuncio qui: 02 49 52 33 38
Quali infrastrutture includerà questa fabbrica?
La fabbrica comprenderà tutte le infrastrutture necessarie per produzione di idrogeno mediante elettrolisi dell’acqua e di produzione di un gas di sintesi da C02. Sarà dotato di impianti di stoccaggio per e-fuel e co-prodotti, di un collegamento alle reti di trasmissione dell’elettricità, a una futura rete di trasporto della CO2 e alla rete ferroviaria e/o fluviale. Un collegamento alla rete elettrica per l'energia elettrica necessaria 300 MW è anche previsto. Da 200 a 250 posti di lavoro diretti e indiretti verrebbero creati per la fase di esercizio e manutenzione. Le acque cariche di sali minerali verranno rigettate nella Loira, ma sono già allo studio soluzioni di recupero. « Se non si troverà alcun utilizzo di quest'acqua, verrà scaricata nella Loira e rispetterà almeno la temperatura e le soglie limitate di scarico imposte dal codice ambientale. » pianifica il progetto. Il primo incontro pubblico del 17 dicembre sarà seguito anche da un incontro locale a Montoir-de-Bretagne l'8 gennaio e da un incontro locale a Donges il 9 gennaio.
France