Se la mozione di censura dovesse essere votata, l’aumento del TSBA verrebbe messo in discussione. Sarà poi necessario che agenti di viaggio e tour operator monitorino da vicino i rimborsi delle compagnie aeree che hanno applicato, ancor prima del voto sul progetto, il fortissimo aumento della cosiddetta tassa Chirac.
“Ripagheremo quello che dobbiamo ripagare, se l’aumento non esisterà più. Non abbiamo bisogno di mettere i soldi su un conto.
Le aziende hanno il flusso di cassa per farlo. Lo abbiamo annunciato, abbiamo preso un impegno e non torneremo indietro. Non c’è nessuna preoccupazione, nessuna preoccupazione da parte nostra”, ha condiviso con noi Pascal de Izaguirre, presidente della FNAM.
Questa affermazione sarà presa alla lettera dai sindacati che rappresentano i professionisti del viaggio, come EDV e SETO.
René-Marc Chikli, presidente di quest’ultima, ci ha detto che le società hanno percepito un’imposta che non esisteva e che dovranno quindi rimborsarla se il voto di sfiducia fosse confermato. Non c’è dubbio che l’intero settore sarà attento a questo tema.
Questo non è l’unico impatto sul turismo.
La prevista riduzione del sussidio Atout France di 3,8 milioni di euro non verrà applicata, il bilancio dell’ente ripartirà sulla base di quello programmato nel 2024.
Per leggere sull’argomento: Atout France potrebbe dichiarare fallimento nel 2025?
Inoltre, contemporaneamente fallirà anche il progetto di fusione con Business France, incluso nel PLF 25.
Non viene invece messo in discussione il progetto di supervisione dello sviluppo di Airbnb. Si tratta infatti di decreti pubblicati. Non dipendono dal budget.
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