Amante del caffè? Dovreste sentirlo nel vostro portafoglio nei prossimi giorni: il prezzo del prodotto non era così alto dal 1977!
Sono quasi cinquant’anni che il caffè non costa così tanto: il prezzo dell’Arabica ha toccato un picco mercoledì, soprattutto a causa dei crescenti timori per il raccolto in Brasile, il più grande produttore mondiale, colpito da una siccità storica e da settimane di incendi.
Il prezzo del caffè è più che raddoppiato in un anno, determinando un aumento dei prezzi per i produttori, ma anche nei negozi. Risultato: il raccolto del caffè, di cui questo colosso agricolo è il primo produttore ed esportatore mondiale, è scosso: la libbra di arabica, la varietà più aromatica, più costosa e più venduta, ha raggiunto mercoledì a New York il record dal 1977, a 320,10 centesimi.
“Il Brasile va ancora a 5-6 euro al chilo, allora eravamo intorno ai 2 euro“, spiega il signor Van Dael, torrefattore di Bruxelles. “Cerchiamo di non trasmetterli troppo perché i miei clienti non seguiranno. Probabilmente quindi venderemo meno“.
Altri fattori rischiano di farne aumentare ulteriormente il prezzo, questa volta geopolitici, come le interruzioni dei trasporti marittimi nel Mar Rosso, gli aumenti dei dazi doganali americani promessi da Donald Trump e la futura regolamentazione dell’Unione Europea sulla deforestazione contribuiscono a sostenere i prezzi delle materie prime in generale, e il caffè in particolare.
Il caffè potrebbe quindi non ritornare al suo prezzo normale per molto tempo.
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