Dramma al Senato. Mentre i senatori si preparano a votare questa domenica tutta la prima parte della legge finanziaria 2025 (PLF), relativa alle entrate, dopo una settimana di esame, una serie di seconde deliberazioni sono state richieste dal governo e dalla commissione finanze.
Peggioramento del deficit dal 5 al 5,5%
Di fronte a tutti gli emendamenti adottati, le modifiche apportate dal Senato peggiorano le previsioni del deficit pubblico dal 5 al 5,5%, con un saldo degradato di 5,8 miliardi di euro. Lo stesso relatore generale della commissione finanze, il senatore LR Jean-François Husson, ha sottolineato di “non volere” questo “forte deterioramento del saldo 2025”.
Oltre alle misure richieste dal relatore, sono stati adottati diversi altri emendamenti, in particolare un emendamento comunista sulla contemporaneizzazione della FCTVA per le comunità, per un costo di 6,4 miliardi di euro. “Ecco perché vogliamo una seconda deliberazione per avvicinarci il più possibile al pareggio iniziale”, ha spiegato il ministro dei Conti pubblici, Laurent Saint-Martin. La seconda deliberazione, che consente una nuova votazione su un emendamento già adottato, deve essere formalmente richiesta dal relatore, cosa che ha fatto.
Ma la cosa più sorprendente è che la maggioranza senatoriale accetta di fare hara-kiri su una delle misure difese, contro il parere del governo. Perché si chiede una seconda deliberazione sull'aumento della tassa sul gas, che mira a compensare lo stralcio dell'aumento della tassa sull'energia elettrica, difeso dai senatori.
Una mano al governo che gioca la propria sopravvivenza contro Marine Le Pen
“Avete proposto di riconsiderare l’aumento della tassa sull’elettricità. Il Primo Ministro ha anche annunciato che il governo sostiene i vostri desideri in questo senso. Ma il governo ritiene che questa riduzione della tassazione sulle basi non debba essere impegnata nell'aumento di un'altra tassazione, quella sul gas”, ha difeso Laurent Saint-Martin, il quale auspica che l'Alta Assemblea possa “tornare all'aumento della tassazione del gas ma anche sulla tassazione dell'acqua in bottiglia”, su cui il Senato ha votato l'aumento dell'Iva dal 5,5 al 20%.
La maggioranza del Senato ha deciso di ritornare sull'aumento della tassa sul gas, con Jean-François Husson che ha espresso parere favorevole all'emendamento del ministro in materia. La maggioranza centrista di LR sta infatti dando una mano al governo, la cui sopravvivenza è attualmente in gioco. Marine Le Pen minaccia di votare per la censura contro il governo Barnier, se la Rn non verrà ascoltata su una serie di linee rosse, di cui fanno parte l'aumento della tassa sull'elettricità, ma anche quella sul gas.