Zelenskyj assicura che l’invito ad aderire alla NATO è “necessario per la sopravvivenza” del suo Paese

Zelenskyj assicura che l’invito ad aderire alla NATO è “necessario per la sopravvivenza” del suo Paese
Zelenskyj assicura che l’invito ad aderire alla NATO è “necessario per la sopravvivenza” del suo Paese
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Venerdì 29 novembre il presidente ucraino si è detto pronto a fare concessioni territoriali in cambio di garanzie di protezione da parte della NATO.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj ha assicurato domenica 1 dicembre che l’invito ad aderire alla NATO è “necessario per la sopravvivenza” dell’Ucraina, quasi tre anni dopo l’inizio dell’invasione russa del paese.

“L'invito all'Ucraina ad aderire alla NATO è necessario per la nostra sopravvivenza. Stiamo lavorando a tutti i livelli per rafforzare la posizione dell'Ucraina e dell'intera comunità euro-atlantica”, ha affermato Volodymyr Zelenskyj dopo i colloqui con i leader dell'UE a Kiev.

Volodymyr Zelenskyj ha anche affermato che l’Ucraina ha bisogno di più armi e garanzie di sicurezza prima di accettare di avviare negoziati con la Russia per porre fine all’invasione del paese.

“Solo quando avremo tutti questi elementi e saremo forti, dovremo stabilire (…) l'ordine del giorno dell'incontro con gli assassini”, ha proclamato.

Menzionato un cessate il fuoco

Il presidente ucraino si è detto pronto per la prima volta concessioni territoriali contro le garanzie di protezione della NATO Venerdì 29 novembre.

Kiev ha finora sempre escluso la cessione di territori in cambio della pace, mentre Vladimir Putin da parte sua chiede il ritiro dell'esercito ucraino da altri territori e rifiuta qualsiasi adesione del suo avversario alla NATO.

Volodymyr Zelenskyj ha anche lasciato intendere che sarebbe disposto ad aspettare prima di recuperare le zone occupate dall'esercito russo – quasi un quinto del Paese – se un tale accordo potesse offrire sicurezza al resto dell'Ucraina e porre fine ai combattimenti.

A quasi tre anni dal lancio di un’offensiva su larga scala da parte di Vladimir Putin, il previsto ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca a gennaio, in un contesto di escalation segnato dal lancio di un nuovo potente missile da parte di Mosca verso l’Ucraina, ha rilanciato gli interrogativi sulla la possibilità di un cessate il fuoco. Mosca controlla circa il 18% del territorio riconosciuto a livello internazionale dell’Ucraina, compresa la penisola di Crimea che ha annesso nel 2014.

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