abusato per molto tempo, il VAFC ha fatto affidamento sul ritorno del suo marcatore seriale Mathias Oyewusi licenziare una grande squadra di Neuilly-sur-Marne (4-3), questo sabato. Da 3 a 8, scopri le nostre valutazioni dopo questo ottavo round della Coupe de France.
L’uomo partita
È innegabile, esiste sicuramente un VAFC con e senza Mathias Oyewusi (8), anche nella Coupe de France contro una squadra di due divisioni inferiori. Il nigeriano tira fuori VA da una trappola perfettamente tesa dai Nocéens segnando una doppietta salvifica. Prima ben posizionato nel prendere la palla respinta dal portiere avversario e pareggiare per la terza volta (3-3, 72′), lo ha fatto di nuovo nel finale di gara facendo la differenza in area (4-3 , 90+ 5′) per venire a offrire la qualificazione alla sua famiglia. In precedenza, era stato uno dei pochi più o meno presenti nella stasi del Valenciennes grazie al suo interessante gioco di testa a far avanzare la partita (8′, 29′, 40′), pur essendo coinvolto in alcune rare situazioni interessanti (47 ‘, 65’). Prima di far parlare la polvere due volte.
Le soddisfazioni
Non erano nell’XI titolare, ma Maccabi Lilepo et Aymen Boutoutaou (non annotati) sono stati due fattori X per far uscire VA dalle sue difficoltà. Entrato in contemporanea (56′), il congolese ha suonato la rivolta piazzando bene il suo colpo di testa su calcio d’angolo (1-1, 57′). L’algerino pareggia ancora con uno splendido tiro al volo dal limite dell’area (2-2, 62′). Impatto e decisivi, hanno giocato un ruolo enorme nella capacità del VAFC di restare in partita, soprattutto dal punto di vista mentale. A volte nell’ultimo quarto d’ora hanno fatto scelte sbagliate, che verranno presto dimenticate visto il risultato e l’impatto che hanno avuto dalla panchina.
Per la sua qualità tecnica, Flamarione (6) ha provato a portare un po’ di follia, soprattutto in un primo tempo insipido del VAFC dopo il punteggio di apertura di Nocean. Il brasiliano ha fatto molti stalli e ha preso molti falli, inclusi alcuni calci piazzati piuttosto interessanti. Se a volte venivano colpiti molto duramente, il suo corner sulla testa di Lilepo (1-1, 57′) fu decisivo e causò il pareggio – e un quarto d’ora di follia, nel frattempo. È stato uno dei pochi a proporsi durante tutto l’incontro, senza necessariamente brillare ed essere giusto ogni volta, fino alla sua uscita per Rémy Boissier (80′).
Le delusioni
Istituito a destra a spese di Lucas Buades, Ahmed Diomande (3) probabilmente non ha ottenuto alcun punto. Traboccante di voglia, certo, e piuttosto aggressivo in porta, il terzino destro maliano sembra ancora troppo molle, soprattutto sul piano tecnico-tattico. La sua mancanza di precisione tecnica gli ha causato perdite di palla evitabili (32′, 38′), e ha sofferto un calvario costante contro l’irrequieto e interessante Sajed Jebnoun, a volte addirittura lasciandosi cadere con una facilità sconcertante (47′).
Capitano di giornata del VAFC, Sambou Sissoko (3) non ha necessariamente mantenuto il suo posto. Se va detto che nel suo ruolo di tedoforo, le avversità e l’aspetto della partita – Neuilly era in un muro (molto) basso dopo il punteggio iniziale – non hanno messo in risalto le sue qualità, ha portato troppo poco pericolo con la palla e ha illustrato L’impotenza e la sterilità del Valencia, soprattutto nel primo periodo. Come se non bastasse, nel primo quarto d’ora (13′) crossa troppo e perde un’occasione che avrebbe potuto facilitare molto il compito ai Valenciennes. Alla fine, il VAFC è andato a strappare con una pinza il suo biglietto per la 32esima finale della Coupe de France. E pieno di emozioni.
Note sulla partita:
Camera (5), Diomandé (3), Poha (4), Woudenberg (4), Mpata Lama (4), Moursou (4), Sissoko (3), Traore (5), Flamarione (6), Oyewusi (8), Venema (4)
Enzo PAILOT, a Valenciennes
Crediti fotografici: Hugo Pfeiffer/Icon Sport