Il prezzo dei pedaggi autostradali sarà rivalutato in media dello 0,92% nel 2025.
L’aumento dovrebbe comunque essere quasi il doppio dell’inflazione.
Prendere l’autostrada nel 2025 costerà (un po’) di più. I pedaggi autostradali aumenteranno dello 0,92% in media nel 2025, un tasso inferiore a quello dell'inflazione prevista dalla Banca di Francia, ha detto all'AFP una fonte vicina alla questione, confermando le informazioni del parigino (nuova finestra). Anche questo aumento medio lo è “inferiore” all’aumento dei pedaggi nel 2018 e 2019, “cioè prima della crisi sanitaria e prima dello shock energetico legato alla guerra in Ucraina”nota la stessa fonte.
Applicazione dal 1 febbraio
“Questa decisione è il risultato di una vera e propria battaglia che il ministro ha condotto per difendere il potere d’acquisto dei francesi, consapevole del peso quotidiano che la mobilità rappresenta nel bilancio familiare”sostengono l'entourage del ministro dei Trasporti, François Durovray. Questo aumento applicato ogni 1° febbraio, una soap opera politico-economica ricorrente, era stato in media del 3% circa quest’anno e del 4,75% nel 2023, conseguenza in particolare dell’inflazione. La Banque de France stima attualmente che l'anno prossimo l'aumento dei prezzi raggiungerà l'1,5%.
Oltre all'inflazione, l'evoluzione annuale dei prezzi autostradali viene calcolata sulla base dei piani di investimento delle società concessionarie. Il 13 novembre François Durovray si è detto determinato a farlo “reinventare il modello” autostrade al termine delle attuali concessioni, dopo un incontro con i rispettivi gestori. Il Ministero ha poi annunciato che una conferenza sul futuro del finanziamento della mobilità, prevista per l’inizio del 2025, integrerà la questione “gestione della rete autostradale”. La fine delle principali concessioni è prevista tra il 2031 e il 2036.
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Il 23 ottobre, una relazione presentata al Senato raccomandava di mantenere i pedaggi autostradali al termine delle attuali concessioni, molto vantaggiose per i loro gestori, ma di riformare in profondità il loro modello, riducendo la durata dei contratti e il numero di chilometri di ciascuno. concessione per evitare il controllo di una manciata di grandi operatori.
Il prezzo dei pedaggi potrebbe rimanere stabile, ma una parte delle somme raccolte verrebbe destinata alla manutenzione delle autostrade non concessionarie, delle strade nazionali in degrado o della rete ferroviaria, secondo il rapporto del senatore centrista di Eure Hervé Maurey.
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