La Croix: Come spiegare la ripresa delle tensioni nella regione di Aleppo?
David Rigoulet-Rosa: Aleppo, la seconda città della Siria ed ex capitale economica, è stata oggetto di aspri combattimenti nelle ultime ore tra i ribelli islamici sunniti e le forze del regime di Damasco che hanno raso al suolo parte della città, in questo caso Aleppo est, nell’autunno del 2016 La “Battaglia di Aleppo” si è conclusa con la capitolazione dei ribelli nel dicembre 2016 e, a seguito di un accordo, la loro espulsione. Governatorato di Idlib. Era la ripresa di una città simbolo per il regime di Bashar al-Assad.
Ma oggi quest’ultimo si ritrova di nuovo in una situazione difficile. Il potere è indebolito dai molteplici attacchi effettuati dall’aeronautica israeliana contro la presenza di rappresentanti filo-iraniani, tra cui Hezbollah libanesi e altre milizie supervisionate dalle Guardie Rivoluzionarie. Non è irragionevole pensare che Hayat Tahrir al-Sham/HTS (“Organizzazione per la Liberazione del Levante”, erede di Jabhat al-Nosra Lo stesso “Fronte Al-Nusra” (ex derivato di Al-Qaeda), intende approfittare di questa situazione di debolezza del regime per scatenare gli scontri più violenti dal marzo 2020 nel nord-ovest del Paese. Ma è ancora troppo presto per conoscere tutti i dettagli.
Dovremmo aspettarci un intervento da parte dell’Iran?
D.RR. : I delegati filo-iraniani, supervisionati dalle Guardie Rivoluzionarie, sono i principali sostenitori del regime di Bashar al-Assad, che gli ha permesso di rimanere al potere durante la guerra civile fino ad oggi. Sono presenti da tempo nella regione e in particolare ad Aleppo, dove attualmente sono in corso scontri, al fianco delle forze armate siriane nella lotta contro i jihadisti. L’aeroporto di Aleppo, che funge regolarmente da piattaforma per il trasferimento di armi iraniane agli Hezbollah libanesi, è stato un obiettivo favorito dell’esercito israeliano in diverse occasioni, in particolare due volte nell’ottobre 2023 e di nuovo in quella successiva.
Non è quindi un caso che apprendiamo della morte di un ufficiale generale delle Guardie della Rivoluzione, il generale di brigata Kioumars Pourhashemi alias Haji Hashem, caduto negli scontri in corso nei pressi di Aleppo e che hanno provocato oltre 240 vittime. Questa impronta iraniana in Siria rappresenta un grosso problema per Israele, come ha sottolineato il primo ministro Benjamin Netanyahu nel suo discorso relativo al cessate il fuoco convalidato tra lo Stato ebraico e Hezbollah in Libano: “Bashar al-Assad sta giocando con il fuoco” permettendo a questa presenza iraniana di continuare. È plausibile pensare che questa offensiva di HTS e dei suoi alleati, che mobilita tutta l’attenzione dei delegati filo-iraniani e delle Guardie Rivoluzionarie, non debba dispiacere a Israele al punto da impedirgli di gestire il flusso di armi verso Hezbollah. in Libano.
Gli jihadisti hanno annunciato giovedì 28 novembre che avrebbero tagliato la strada che collega la capitale Damasco ad Aleppo. Qual è il loro interesse?
D.RR. : È un asse strategico: l’autostrada M5, che collega Aleppo alla capitale, è vitale perché permette solitamente alla città di ricevere rinforzi da Damasco. Bloccando questa strada, si mette a repentaglio il loro trasporto e si isola ulteriormente la seconda città del Paese, che è sul punto di cadere nelle mani degli jihadisti. Ciò preoccupa molto anche la Russia: Mosca fornisce sicuramente il suo supporto aereo ma le sue forze sono mobilitate soprattutto oggi in Ucraina, il governo russo ha chiesto urgentemente a Damasco di riprendere il controllo della situazione nel nord della Siria.