La Corte Costituzionale del Gabon ha convalidato definitivamente venerdì l'adozione della nuova Costituzione approvata a metà novembre con un referendum, con il 91,64% di “sì”, ha annunciato il suo presidente, un passo fondamentale verso il ritorno al potere dei civili dopo il colpo di stato dell'agosto 2023.
I risultati finali proclamati in udienza formale ammontano a meno iscritti (853.028 invece di 868.115), meno elettori (462.166 invece di 463.066) e meno voti espressi (416.382 invece di 454.173) rispetto ai dati provvisori pubblicati dal Ministero dell'Interno, ma tasso di partecipazione, una questione cruciale in questo contesto consultazione, è in leggero aumento al 54,18% (53,54% in precedenza).
“Dopo aver esaminato i diversi risultati di tutte le commissioni, la Corte dichiara (che) il referendum del 16 novembre 2024 ha dato i seguenti risultati complessivi: (…) voti ottenuti per + sì + 91,64%”, ha affermato Dieudonné Aba'a Owono, il presidente della Corte Costituzionale.
Questo tasso è leggermente inferiore al 91,80% annunciato dal Ministero dell'Interno all'indomani del referendum.
Adottata la Costituzione, il prossimo passo è la revisione del codice elettorale in vista dello svolgimento delle elezioni presidenziali, previste per agosto 2025.
Il giorno dopo le elezioni, il presidente della transizione, il generale Brice Oligui Nguema, salito al potere grazie a un colpo di stato militare che ha posto fine a 55 anni di potere della famiglia Bongo, ha accolto con favore un “passo storico” nel processo di transizione.
L'ex capo della guardia presidenziale ha promesso di restituire il potere ai civili ma non nasconde le sue ambizioni presidenziali, promettendo anche una “ascesa verso la felicità” per questo Paese ricco di petrolio e fortemente indebitato.
I 173 articoli della nuova legge fondamentale, frutto dei contributi raccolti in primavera nel corso del dialogo nazionale, stabiliscono, tra l'altro, un mandato settennale rinnovabile una sola volta, con un regime presidenziale dotato di forte potere esecutivo, senza Primo Ministro e l'impossibilità di una trasmissione dinastica del potere.
Il suo secondo articolo fissa l’ascesa al potere della giunta guidata dal generale Oligui il 30 agosto 2023, con l’istituzione di una “festa della liberazione”.
L’articolo 170 esenta da procedimenti giudiziari e condanne “gli attori degli eventi dal 29 agosto 2023 all’insediamento del presidente di transizione”, il 4 settembre.
Molte disposizioni non possono essere soggette ad alcuna revisione futura. Tra questi, il limite dei due mandati presidenziali successivi, il metodo dell'elezione a suffragio universale diretto o addirittura il matrimonio riservato a due individui di sesso opposto.
TE/APA con AFP