Cinque anni fa in Francia era ancora un fenomeno marginale. Ma nel 2024, più di 30 pazienti sono stati ricoverati a Lione per aver consumato protossido di azoto, meglio noto come “gas esilarante”. Dopo Givors, Vénissieux, Meyzieu e Décines, la città di Lione ha deciso di adottare misure di divieto.
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È un fenomeno che sta esplodendo soprattutto tra gli under 25: il consumo del “gas esilarante”, nome ricreativo del protossido di azoto, che viene utilizzato nei sifoni per la panna montata. Cinque anni fa, la preoccupazione per questo consumo si diffuse nelle città dell’Hauts-de-France e della regione parigina. Poi Parigi, Marsiglia e le città periferiche fino a Lione. La capitale della Gallia si è fatta carico del problema vietando a sua volta il divieto di utilizzo di questo gas sulle strade pubbliche.
Installati nella loro sala di videosorveglianza, alla luce degli schermi di controllo, gli operatori della città di Lione”osservare questo consumo quando le persone si riuniscono” secondo Mohammed Chihi, vicedelegato alla sicurezza della città. Sul posto, gli agenti della polizia municipale constatano l’uso intensivo di questo prodotto in “scoprendo numerose cartucce di gas usate sparse per terra” (sette tonnellate di questi contenitori sono stati raccolti dai servizi di manutenzione della città).
Osservazioni confermate dagli operatori sanitari dell’HCL (ospizi civili di Lione). Il dottor Christophe Riou è un tossicodipendente dell’HCL. Nei corridoi dell’ospedale Pierre Wertheimer, ha visto passare nel 2024 una trentina di pazienti, consumatori di protossido di azoto, con postumi. Il medico accoglie nel suo reparto un’adolescente con gravi disturbi neurologici, un giovane adulto che deve camminare con le stampelle o anche un’adolescente così dipendente da continuare a usare droghe durante il trattamento. “Questo prodotto ha una componente che crea dipendenza. Noi ha scoperto che attivava i recettori del “piacere”, creando dipendenza emotiva, ma ha anche un effetto neurotossico: a dosi eccessive può provocare danni neurologici gravi ed irreversibili, con paralisi degli arti” spiega il dottor Riou, che insiste per la consulenza ai primi sintomi. “La preoccupazione è che i primi sintomi, spesso formicolio alle braccia o alle gambe, siano percepiti come lievi”.
Nel suo decreto, il sindaco di Lione ricorda che il protossido di azoto può causare disturbi dell’attenzione, ustioni criogeniche, ipossia che può portare alla morte, un rischio di perdita di coscienza che può portare a una grave caduta e perdita di riflessi. A livello cerebrale possono comparire disturbi psichiatrici, danni neurologici sensomotori, perdita di memoria e carenza di vitamina B12.
Quindi, per entrare in contatto con i pazienti prima della comparsa di questi sintomi, il dottor Riou ha organizzato un teleconsulto dedicato (fissare un appuntamento allo 04 72 11 78 52 o su myhcl.sante-ra.fr). “Le patologie legate al “proto” rappresentano un onere sanitario con rischio di postumi permanenti, soprattutto nei pazienti giovani, mentre l’abuso è qualcosa di del tutto evitabile, in ogni caso sopportabile.” sostiene il medico.
D’ora in poi la città di Lione vieta”la detenzione o l’abuso a scopo ricreativo di protossido di azoto negli spazi pubblici nonché nei parcheggi privati aperti al traffico“In questi luoghi sono anche vietati.”la cessione o l’offerta gratuita di protossido di azoto qualunque sia il suo imballaggio“.
A livello nazionale, la legge n. 2021-695 del 1 giugno 2021 per prevenire gli usi pericolosi del protossido di azoto stabilisce un quadro protettivo prevedendo:
- Il divieto di vendere o offrire protossido di azoto ai minori, qualunque sia la confezione, in tutti gli esercizi commerciali; luoghi pubblici e su internet. La violazione di tale divieto è punita con una multa di 3.750 euro;
- Indurre un minore ad abusare di un prodotto di consumo per ottenere effetti psicoattivi è un reato punito con una multa di 15.000 euro.
- Divieto di vendita o offerta, anche agli adulti, nei locali di ristorazione e nelle tabaccherie (3.750 euro di multa)
- I siti di e-commerce devono specificare il divieto di vendita di questo prodotto ai minori nelle pagine che consentono l’acquisto online di questo prodotto, indipendentemente dalla sua confezione (3.750 euro di multa).
- È inoltre vietata la vendita e la distribuzione di qualsiasi prodotto specificamente destinato a facilitare l’estrazione del protossido di azoto, come “crakers” e palloncini (multa di 3.750 euro).