Protestavano contro la decisione del governo di rinviare i negoziati per l’adesione all’Unione Europea fino al 2028. Partecipanti e giornalisti sono stati picchiati dalla polizia.
Pubblicato il 29/11/2024 06:36
Aggiornato il 29/11/2024 07:39
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Migliaia di persone si sono radunate a Tbilisi e in altre città della Georgia. La polizia georgiana ha utilizzato gas lacrimogeni e idranti per cercare di disperdere i manifestanti che, nella notte tra giovedì 28 e venerdì 29 novembre, protestavano contro la decisione del governo di ritardare i negoziati per l’adesione all’Unione Europea fino al 2028. .
Un mese dopo le elezioni legislative vinte dal partito al governo Sogno georgiano e denunciate dall’opposizione come viziate da irregolarità, i manifestanti sventolavano bandiere dell’Unione europea e della Georgia nella capitale Tbilisi. Hanno bloccato il traffico davanti al Parlamento e alla sede del partito Sogno georgiano, che accusano di deriva autoritaria filo-russa.
Poco dopo mezzanotte, secondo i giornalisti dell’AFP presenti sul posto, la polizia antisommossa ha sparato gas lacrimogeni contro i manifestanti. Agenti mascherati hanno poi sparato proiettili di gomma nella loro direzione e hanno picchiato manifestanti e giornalisti presenti. Di fronte, i manifestanti hanno eretto barricate che hanno dato alle fiamme. I media locali hanno riferito di diversi arresti.
Il presidente Salomé Zourabichvili, rompendo con il governo, ha denunciato “repressione” che, secondo lei, è continuata fino alle 6:30 (ora locale). “Giornalisti e leader politici nel mirino Mi aspetto una reazione ferma da parte delle capitali europee”ha scritto sul social network.