C’è il premio che dà il via alla stagione dei Comics Awards e ne siamo molto orgogliosi, Puntoche porta il nome di Georges Wolinski, che ne è stato il presidente storico sin dalla sua creazione nel 2004. Sua figlia Natacha lo rappresenta ora nella giuria che comprende solo grandissimi nomi dei 9e arte, di tutte le generazioni: due Gran Premi di Angoulême, con Philippe Druillet e Charles Berberian, oltre a Catherine Meurisse (che dovrebbe presto diventarlo), Coco, Jul, Ugo Bienvenu e Bastien Vivès. Senza dimenticare il nostro shock tintinofilo, Albert Algoud.
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Al termine dei primi lavori, la giuria ha selezionato i sei finalisti, tra cui il futuro vincitore, che sarà annunciato mercoledì 4 dicembre. Questi titoli riflettono l’abbondante diversità del panorama contemporaneo del fumetto francese, e potrebbero quasi costituirlo, come già osservato Charles Berberian, vincitore del premio lo scorso anno, un bel sommario Charlie mensilela leggendaria rivista di cui Georges Wolinski fu caporedattore tra il 1970 e il 1981. Le vostre previsioni!
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Claire Braud, La Cile
“Strano, appiccicoso, nutriente. » Così Jul descrive questo oggetto strano e affascinante. Claire Braud esplora, attraverso la sua doppia Carilé, la depressione che ha attraversato in una storia di fantasia grafica sfrenata, dove passiamo letteralmente dal gallo all’asino. Vale a dire, da una fiera della sicurezza interna statale ai gatti giapponesi, passando per un viaggio in Sri Lanka, sulle tracce di un massacro di stato commesso su una spiaggia idilliaca. Come dice Marie Darrieussecq, che firma la prefazione, “non assomiglia a niente e questo è il bello”.
La Cile, di Claire Braud (Dupuis), 216 pagine, 29,95 euro.
Lucas e Arthur Harari Le Cas David Zimmerman
È stato un incontro che ha fatto fantasticare i fan su due fratelli artistici tanto virtuosi quanto atipici. Quella di Lucas, designer talentuoso e cerebrale, e di Arthur, celebre e pluripremiato regista, sceneggiatore e attore. “In questa magistrale costruzione del cassetto”, dixit Il grande conoscitore di Charles Berberian, David Zimmerman si risveglia nei panni della giovane donna con cui ha trascorso la notte mentre il suo corpo è scomparso, abitato da questa misteriosa amante di una sera. Almeno lui la pensa così.
Questo è l’inizio di un’indagine vertiginosa e inquietante, in cui il disegno virtuoso geometrico di Lucas Harari, immerso in tinte e motivi blu, raggiunge l’altezza di grandi maestri americani come Charles Burns o Dan Clowes.
Le Cas David Zimmerman, di Lucas e Arthur Harari (Sarbacane), 360 pagine, 35 euro.
Luce, Due ragazze nude
Luz, la piantagrane, l’implacabile satirico, il rompighiaccio del mascolinismo, firma uno degli album più inaspettati dell’anno. Le ragazze nude in questione compongono un dipinto, opera del pittore espressionista tedesco Otto Mueller di cui seguiamo le peregrinazioni dalla prima pennellata data nel 1919 da Otto, folle amante della cultura gitana, fino al suo arrivo al Museo Ludwig di Colonia, dove è ancora visibile oggi. Nel frattempo, il dipinto attraverserà diversi decenni di suono e furore, che il disegno rotondo e generoso di Luz traduce… dal punto di vista dell’opera stessa.
Perché è attraverso gli occhi del dipinto che seguiamo prima la vita bohémien dello scorticato vivo Mueller, poi il profilo dei suoi vari proprietari, tra cui… lo stesso regime nazista, che ne fece uno dei simboli della sua famosa mostra su arte generata nel 1937 a Monaco, accanto a Picasso, Chagall e Otto Dix. Due ragazze nude è un invito lucido e gioioso alla resistenza, in tempi in cui la rinuncia è fin troppo comune.
Due ragazze nude, de Luz (Albin Michel), 192 pagine, 24,90 euro.
Stefano Vuillemin, Alimenti extraterrestri
“Penso che abbiamo Xavier Bouysson dell’annata 2024! » esclamò davanti a questi Bastien Vivès Alimenti extraterrestriin riferimento all’UFO della selezione 2023 entrato tra i finalisti del Premio Wolinski. Va detto che il lavoro di Stephen Vuillemin non ha lasciato indifferente nessuno all’interno della giuria. Le sue tavole, dall’inventiva grafica tanto varia quanto sconfinata, sono piene di creature mostruose o ectoplasmatiche, che scrutano il surrealismo sfrenato del trio infernale Panique Topor-Arrabal-Jodorowsky.
Menzione speciale alle terribili ricette proposte da Vuillemin, tra cui questa “quaglia commestibile di cotta di maglia fatta con l’ano di maiale” che una mamma assaggia senza battere ciglio per dimostrare alla figlia bohémien che anche lei ha “gusti raffinati”. Buon appetito!
Alimenti extraterrestri, di Stephen Vuillemin (Denoël Graphic), 144 pagine, 26 euro.
Dominique Bertail, JD Morvan e Madeleine Riffaud, Madeleine, resistente 3. Tagliatelle al pomodoro
Madeleine Riffaud è appena morta all’età di 100 anni, dopo aver attraversato le mille turbolenze di un secolo che non l’ha risparmiata. In questo terzo volume della serie che ripercorre il suo impegno nella resistenza, Madeleine viene arrestata dopo aver ucciso a sangue freddo un ufficiale tedesco. Consegnato alle Brigate Speciali, la polizia di Vichy, può attuare le raccomandazioni impartite in caso di arresto e tortura. Nega sempre, ancora una volta, finché non ti convinci di non sapere nulla. E recitarsi poesie l’un l’altro, l’ultima ancora all’umanità e alla bellezza del mondo.
Le pagine, provanti al limite del sopportabile, sono tuttavia mirabilmente precise nel loro rifiuto di ogni autocompiacimento. E la furia per la vita di Madeleine, più forte di ogni cosa, la porterà alla liberazione di Parigi. E altre avventure aspettano solo di essere raccontate.
Madeleine, resistente 3. Tagliatelle al pomodoro, di Dominique Bertail, JD Morvan e Madeleine Riffaud (Dupuis), 128 pagine, 23,50 euro.
Nicolas Barral, L’inquieto signor Pessoa
Da scoprire
Canguro del giorno
Risposta
Fernando Pessoa è molto malato. In punto di morte, ricorda alcuni dei momenti più significativi della sua esistenza, fruga i suoi manoscritti, discute con i suoi molteplici avatar o eteronimi, fino a spararne ad alcuni! Lo scrittore portoghese ha contato fino a 70 doppi dietro i quali si è nascosto, dando loro un’esistenza propria. Un giovane aspirante scrittore ha il compito di scrivere il suo necrologio e si mette sulle tracce di questo essere enigmatico che invariabilmente rifiutava amori e onori. Senza immaginare che questo spinning burlesque farà parte del suo stesso romanzo di formazione.
Nicolas Barral prende questo monumento della letteratura mondiale e lo tratta con infinita delicatezza e poesia, ma senza mai cadere nell’agiografia.
L’inquieto signor Pessoa, di Nicolas Barral (Dargaud), 136 pagine, 25 euro.