Il governo vallone ha preso decisioni questo giovedì su diversi dossier relativi alle calamità naturali verificatesi tra il 2022 e il 2024.
Il governo vallone ha esaminato, questo giovedì, una serie di dossier pendenti relativi ai disastri naturali che hanno colpito i comuni valloni tra il 2022 e il 2024.
Alla fine otto richieste sono state respinte perché non erano stati raggiunti i limiti minimi richiesti in termini di velocità del vento, quantità di precipitazioni o entità dei danni.
Un dossier, quello delle inondazioni e dei venti violenti che hanno colpito La Louvière, Oreye, Ottignies, Ramillies e Seneffe nell’agosto 2023, ha ottenuto un riconoscimento parziale, essendo stati esclusi alcuni fenomeni.
Infine, cinque casi sono stati pienamente riconosciuti come disastri naturali. È il caso delle inondazioni del settembre 2023 a Fosses-la-Ville; inondazioni del gennaio 2024 a Bouillon e Cina; inondazioni del 12 maggio 2024 a Chaumont-Gistoux, Gembloux e Walhain; quelle del 17 e 18 maggio a Aubel, Beyne-Heusay, Blegny, Chaudfontaine, Dalhem, Esneux, Grez-Doiceau, Hannut, Herve, Liegi, Olne, Pepinster, Thimister-Clermont, Trooz, Visé, Wasseiges e Welkenraedt e infine le inondazioni di 29 e 30 giugno ad Aubange. “Nell’ambito del patto di semplificazione, il governo vallone si impegna a far valutare il quadro giuridico per accelerare le procedure e consentire un risarcimento più rapido per le vittime. L’obiettivo è garantire una migliore reattività e un trattamento più agevole delle richieste future.”ha commentato in un comunicato stampa il ministro-presidente della regione, Adrien Dolimont.
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