Il giudice assolve tre fratelli con il beneficio del dubbio

Il giudice assolve tre fratelli con il beneficio del dubbio
Il giudice assolve tre fratelli con il beneficio del dubbio
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Il veicolo del Servizio Penitenziario su cui erano trasportati i tre imputati.

Quasi un anno fa nel comune di Ankazondandy-Manjakandriana è stato ucciso un certo Feno. Tre fratelli, accusati dell’omicidio, sono stati assolti con il beneficio del dubbio.

L’atmosfera era piuttosto tranquilla ieri mattina al Palazzo di Giustizia di Anosy. Nell’aula n. 4 il pubblico era più piccolo di quello al piano terra.

Alle 10, tre uomini, ciascuno con indosso felpe con cappuccio, sono saliti sul banco dei testimoni per rispondere delle loro azioni davanti al giudice e ai suoi assessori. Sono Tojonirina Randrianantenaina, Mandimbisoa Avotriniaina Rakotomanga e Jaonarison Ralaiarimanana.

Sono fratelli, accusati dell’omicidio di un certo Feno, reato registrato il 20 luglio 2023, nel comune di Ankazondandy, nel distretto di Manjakandriana. Sono stati assolti con il beneficio del dubbio.

Secondo la presentazione dei fatti da parte del cancelliere, in un villaggio situato nello stesso comune, la notte del 2 luglio 2023, è stato organizzato un ballo popolare. Sotto l’effetto dell’alcol, Feno ha partecipato. Tojonirina gli ha dato un pugno in faccia e un altro allo stomaco mentre ballavano. Lo ha buttato a terra. Lui e i suoi fratelli hanno continuato a picchiarlo.

Sfondo del file

Alcune persone hanno affermato di aver assistito a questa scena di violenza. Tra loro, un fratello della vittima è fuggito spaventato.

Feno non ha più dato segno di vita dopo quella festa. Gli uomini del villaggio lo cercarono ovunque. Trovarono il suo corpo senza vita diciotto giorni dopo, il 20 luglio. I suoi resti giacevano a 100 metri dalla strada che portava a casa sua. L’esame forense ha concluso che la morte era sospetta. Secondo l’autore, le ossa e i muscoli del defunto sono scomparsi. Al momento dell’osservazione era già in stato di putrefazione.

Il lunedì di Pasqua dello stesso anno Tojonirina e i suoi fratelli litigarono con Feno. Presumibilmente avrebbero minacciato di attaccarlo di nuovo un altro giorno. Ma nel merito del caso e dei dibattiti, non c’è nulla che possa dimostrare che abbiano davvero ucciso Feno. Hanno negato in ogni modo l’accusa. Nessuno dei testimoni è comparso all’udienza. Lo stesso vale per il padre del defunto, in quanto parte civile. Il capo del fokontany, nella sua dichiarazione letta dal giudice, ha attestato che Jaonarison Ralaiarimanana si trovava ad Antananarivo per vendere carbone.

Gustave Mparany

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