Mathieu Halbaws e Quentin Jutier saranno al lavoro come ogni partita venerdì sera a Chanzy, dove l'SA XV ospita il Valence/Romans. Al centro del pre-partita, che inizierà alle 19:30. “In effetti, il giorno della partita, per noi il lavoro è già finito. È soprattutto una questione di tempismo”, spiegano prima di entrare nei dettagli.
“Arriviamo sempre allo stadio verso le 18 e il primo lavoro di Quentin è mettere il GPS nelle maglie. Successivamente i giocatori che lo desiderano scendono in campo, talvolta per chiacchierare con gli ex compagni di squadra. Alcuni iniziano presto il riscaldamento individuale come Ben (Botica) o Jonny May, altri preferiscono restare negli spogliatoi come Sikeli (Nabou). »
“Siamo a loro disposizione con una sola istruzione: devono essere pronti fin dall'inizio del riscaldamento collettivo delle 19, già caldi per lo sprint. Con un primo workshop di accelerazioni massime di due minuti. Poi c'è il lavoro di set-up con gli allenatori che fanno Tanguy (Kerdrain) e Guillaume (Laforgue), con Quentin sul cronometro e sugli esercizi di velocità. Deve colpire un po'. Poi arringano i giocatori prima di tornare negli spogliatoi sette minuti prima del calcio d'inizio. Aiuta a spingere alcune persone a ricercare l’intensità”.
“Vedo due o tre azioni”
Mathieu Halbaws trascorre la partita in tribuna, tenendo d'occhio i dati e la famosa “palla in gioco” cara a Fabien Galthié. “Sequenze in cui la palla si muove”.
Quentin Jutier è con i sostituti. “15-20 minuti in panchina o in tribuna prima di riattivarli per due minuti. Poi torniamo ai nostri posti prima di un riscaldamento più lungo e completo dieci minuti prima dell'intervallo. Il secondo tempo si trascorre in area di meta gestendo i giocatori caso per caso a seconda dei tempi degli allenatori.
Il mio compito è che i giocatori siano pronti quando chiederemo loro di tornare”. E peccato se non vede nulla della partita. “Vedo due o tre azioni”, sorride. “Guardo i ‘momenti salienti’ in video. Ma quello che conta di più per me è il risultato finale. Anche noi siamo concorrenti”.