Il PTB in maggioranza a Molenbeek: il signor David Leisterh si arrabbia moltissimo, attacca la stampa e arriva al punto di citare… Karl Marx

Il PTB in maggioranza a Molenbeek: il signor David Leisterh si arrabbia moltissimo, attacca la stampa e arriva al punto di citare… Karl Marx
Il PTB in maggioranza a Molenbeek: il signor David Leisterh si arrabbia moltissimo, attacca la stampa e arriva al punto di citare… Karl Marx
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“Comune storicamente liberale, caro al nostro cuore, che porta avanti il ​​progetto Capitale della cultura per il 2030, Molenbeek dovrebbe essere al centro della ridistribuzione regionale”, si rammarica Leisterh, “ma è oggi gestito dai comunisti, come un esperimento del peggiore gentile”, si rammarica il presidente dei liberali francofoni a Bruxelles.

Ricordiamo che il MR ha subito una netta perdita di seggi a Molenbeek nelle elezioni municipali del 13 ottobre 2024, passando da 13 a 8 seggi. Allo stesso tempo, il PTB è aumentato di 4 seggi, arrivando a 11 membri nel Consiglio municipale. Il PS ha mantenuto il punteggio migliore, ma è sceso da 17 a 12 seggi. Ricordiamo anche che questa virulenta uscita di David Leisterh arriva il giorno dopo un altro annuncio della maggioranza, a Forest, dove anche PS ed Ecolo hanno unito le forze con il PTB.

“Una copertura per le dittature”

Questo è forse ciò che spinge Leisterh a citare Marx, qualcosa di insolito in un comunicato stampa di MR, soprattutto nelle battute di un leader regionale di Bruxelles: “Marx ha detto: ‘Un passo avanti è meglio di’ una dozzina di programmi’, questo è il nocciolo della questione la strategia comunista, l’occultamento del progetto di infiltrarsi nel potere e di consolidare meglio le sue posizioni”, rimprovera il liberale, ricordando agli Engagés l’incarico di negoziare il prossimo governo di Bruxelles e P.S. “Non dobbiamo lasciarci ingannare o ingenui”.

Per finire di esprimere la sua insoddisfazione, David Leisterh attacca “alcuni media” che, secondo lui, “parlano di quello che chiamano un progetto ‘socialdemocratico’. È un peccato. Non c’è niente di sociale nel comunismo, c’è solo una bancarotta pianificata che trascinerà tutti, i più deboli in primis, in un precipizio senza nome. Non c’è nulla di democratico in questo. ideologia che in ogni momento e in ogni luogo non è stata altro che una copertura per dittature autoritarie e sanguinarie”. Leisterh non ha finito: “Nell’era dei social network e delle fake news di ogni tipo, il dovere della stampa è garantire un lavoro intellettuale di qualità e un’informazione senza pregiudizi, non creare le condizioni per la sua ascesa al potere. Questo stabilisce una posizione.

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