morte dell’ex deputato francese Jean-Claude Lefort

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Deputato comunista della Valle della Marna dal 1988 al 2007, si è fatto conoscere nell’anno della sua elezione all’Assemblea nazionale per aver avviato la creazione della Missione parlamentare francese d’informazione sul Ruanda, conosciuta come “Missione Quilès”. Per tutta la vita ha preteso chiarimenti sulla responsabilità di Parigi nel genocidio dei tutsi in Ruanda.

Di Jean-François DUPAQUIER

Jean-Claude Lefort, nato il 15 dicembre 1944 a Parigi, morì il 19 di cancro. Questo militante comunista di lunga data ha trascorso la sua infanzia e la sua giovinezza a Bagnolet, nella Seine-Saint-Denis, in un ambiente modesto. Suo padre, un operaio, si era unito ai repubblicani spagnoli nelle Brigate Internazionali e sua madre era bidella in una scuola1.
Membro della segreteria nazionale del Movimento dei Giovani Comunisti di Francia e, dal 1964, del Partito Comunista Francese, dal 1971 al 1979 è stato segretario particolare di Georges Marchais, segretario generale del Partito Comunista Francese (PCF). Nel 1983 diventa segretario della federazione del Partito Val-de-Marne, una delle federazioni più potenti: contava all’epoca 30.000 iscritti.

Membro della Commissione Affari Esteri dell’Assemblea Nazionale per tre legislature, ha partecipato a numerosi negoziati internazionali e si occupa di numerosi temi. Nel 1998 ha proposto la creazione di una “Commissione d’inchiesta sulla condivisione delle responsabilità francesi nel genocidio perpetrato in Ruanda”. Vicepresidente di quella che in definitiva era la Missione parlamentare d’informazione sul Ruanda, si è trovato in disaccordo con le conclusioni finali del rapporto della Missione e ha rifiutato di esserne coautore.

In ricordo della lotta contro il fascismo in Spagna, è stato copresidente fondatore dell’Associazione degli Amici dei Combattenti della Spagna Repubblicana (Acer), insieme a José Fort e François Asensi. Grazie alle sue prerogative all’interno della Commissione Affari Esteri, recuperò parte degli archivi delle Brigate Internazionali depositati a Mosca1.
Jean-Claude Lefort è stato dal 2007 presidente onorario di Appui Rwanda, un’associazione che sostiene i sopravvissuti al genocidio tutsi in Ruanda del 19944. Nel maggio 2009 è stato eletto presidente dell’Associazione di Solidarietà Francia-Palestina (AFPS), al termine della 2° congresso di questo movimento. È il coordinatore del Comitato nazionale di sostegno a Salah Hamouri, divenuto suo genero nel 20141.

Jean-Claude Lefort ha lasciato il Partito Comunista Francese il 19 gennaio 2024, “con estremo dolore”, a seguito di una disputa con il suo segretario generale Fabien Roussel.

È nel 1998 che Georges Kapler e la sua compagna, la regista Anne Lainé, incontrano Jean Claude a Ivry, a casa di un amico comune. Era appena stato eletto deputato nella decima circoscrizione elettorale della Val de Marne, carica che mantenne fino al 2007.

Come tale, aveva proposto la creazione di una “Commissione d’inchiesta sulla condivisione delle responsabilità francesi nel genocidio dei tutsi in Ruanda”. Questa commissione d’inchiesta purtroppo non ha visto la luce, lasciando spazio ad una missione d’informazione parlamentare sul Ruanda. I poteri di questa missione erano significativamente più limitati di quelli di una commissione d’inchiesta – nessun obbligo di comparire per i testimoni citati, nessun procedimento penale…

Tuttavia è diventato vicepresidente della missione parlamentare d’informazione sul Ruanda presieduta da Paul Quilès. Gran lavoratore, Jean-Claude Lefort si è trovato in disaccordo con le conclusioni della Missione, ha rifiutato di essere un coautore ed è stato l’unico deputato a rifiutarsi di approvarle.

“Questo tuffo nell’abominevole, con la sua considerevole raccolta di informazioni e testimonianze raccolte da sopravvissuti al genocidio, personaggi militari o politici francesi, così come un viaggio di lavoro in Ruanda, hanno messo alla prova questo umanista convinto”, dice Anne Lainé.

Precisa: “Nel 2003 ci è sembrato ovvio proporgli come presidente onorario dell’associazione Appui Rwanda, che fino a pochi mesi fa costituiva un centro di aiuto per le vittime del genocidio dei tutsi e i loro figli e che mantenne viva la memoria del genocidio organizzando regolarmente eventi culturali. I membri di Appui Rwanda ricorderanno un uomo di coraggio e integrità esemplari. »

Jean-Claude Lefort è stato particolarmente sostenuto dal giornalista comunista Jean Chatain (1942-2019), “un testimone essenziale” ricorderà il suo ex giornale, L’Humanité.

Nonostante le timidezze e le contraddizioni del Partito Comunista sull’intervento militare francese in Ruanda, Jean-Claude Lefort ha potuto constatare che la sua iniziativa per chiarire le responsabilità dell’Eliseo nel genocidio dei tutsi ha continuato a progredire fino al “Rapporto Duclert” che documenta nel 2021 “la responsabilità pesante e schiacciante” di Parigi.

Un omaggio sarà organizzato dal comune di Ivry-sur-Seine questo sabato 29 giugno alle 10,30, Parvis de l’Hôtel de Ville, Esplanade Georges Marrane
Inviamo le nostre condoglianze a sua figlia Elsa Lefort-Hammouri, a suo genero Salah Hammouri e ai suoi nipoti, nonché ai facilitatori di Appui-Rwanda.

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