“Non sono una persona violenta, tanto meno con i bambini”, assicura questo padre in tribunale. Venerdì 22 novembre è comparso davanti al tribunale penale di Dole per atti di violenza contro un minore di 15 anni, amico di suo figlio. I fatti hanno avuto luogo il 12 aprile, davanti all'Arc College di Dole.
All'origine dell'accaduto: un conflitto tra la vittima e il figlio dell'imputato, che sostiene di essere molestato da mesi. “Quel giorno mi chiamò in lacrime per dirmi che era stato minacciato, che lo aspettavano all’uscita. Era già successo. » Il padre va a prenderlo. “Non avevo altra intenzione”, assicura.
“Ho fatto di tutto per non arrivare a questo”
Lì perde la calma. “Avevo lavorato nei turni di notte per tutta la settimana e, con tutta quella storia, sono crollato. » Si avvicina allo scolaro, lo insulta, lo minaccia: “Io ammazzo tuo padre, stai attento”. Il personale della struttura deve intervenire. Il vicepreside spiega che avrebbe afferrato il volto del ragazzino. L'imputato assicura di non averlo toccato: “Gli ho puntato il dito contro. Non sono stato violento», si difende. “Questo giovane scolaretto che vede un adulto lanciarsi contro di lui, urlare, insultarlo, non subisce violenza? », si chiede l'accusa.
“Ho anche sporto denuncia…”
“Non è una persona che, quando ha un problema, lo risolve da solo in modo forte”, sostiene il suo avvocato. La situazione tra i due giovani durava da settembre. “Ho fatto di tutto per non arrivare a questo. Ho fatto diversi colloqui con il preside, ho conosciuto il padre, ho anche sporto denuncia…”
“Non siamo qui per giudicare le molestie”, risponde il pubblico ministero. L'uomo è stato condannato a sei mesi di carcere.
Secondo la nostra carta editoriale, l'identità degli imputati è rivelata per le condanne ad almeno un anno di reclusione con mandato di rinvio a giudizio o a due anni di reclusione o con sospensione senza mandato di rinvio a giudizio.