Il dollaro resiste nonostante la decelerazione dell’inflazione americana

Il dollaro resiste nonostante la decelerazione dell’inflazione americana
Il dollaro resiste nonostante la decelerazione dell’inflazione americana
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New York (awp/afp) – Il dollaro è rimasto stabile venerdì, nonostante la pubblicazione di un indice dei prezzi che confermava il rallentamento dell’inflazione negli Stati Uniti, visto come un segnale positivo nella prospettiva di tagli dei tassi da parte della banca centrale americana ( Alimentato).

Intorno alle 20:45 GMT, il Dollar Index, un indice che confronta la performance del biglietto verde rispetto a un paniere delle principali valute, è sceso solo dello 0,02%, a 105,879.

“C’è stata una breve reazione alla vendita” dopo che il Dipartimento del Commercio ha pubblicato online il rapporto PCE, ha osservato Brad Bechtel di Jefferies, ma il “biglietto verde”, uno dei soprannomi americani della valuta, si è ripreso rapidamente.

“Siamo alla fine del trimestre, è un venerdì estivo, c’è meno liquidità”, ha ricordato l’analista, per spiegare la debolezza delle variazioni vissute venerdì sul mercato dei cambi.

A maggio i prezzi sono rimasti invariati rispetto al mese precedente e l’indice PCE a un anno si è attestato al 2,6%, meno del 2,7% di aprile.

“I membri della Federal Reserve vogliono vedere rapporti sull’inflazione più incoraggianti prima di iniziare a tagliare i tassi, ma non aspetteranno fino a quando non scenderanno al 2% (l’obiettivo a lungo termine della Fed), conoscendo i rischi che gravano sull’occupazione”, ha commentato Michael Pearce di Oxford Economics in una nota.

Gli operatori contano attualmente su due tagli da parte della Fed da qui alla fine dell’anno, il primo a settembre.

Per Brad Bechtel, “il dollaro continua a beneficiare della debolezza dei mercati emergenti”, in particolare del real brasiliano, che venerdì è sceso contro il dollaro al livello più basso degli ultimi due anni e mezzo.

Anche il “buck”, altro soprannome della valuta statunitense, ha causato un nuovo calo dello yen, sceso a 161,27 yen per dollaro, il primo in 37 anni.

Inoltre, il dollaro ha beneficiato del rialzo dei tassi obbligazionari americani. Il rendimento dei titoli di stato americani a 10 anni si è attestato al 4,38%, rispetto al 4,28% del giorno prima alla chiusura.

Per José Torres, di Interactive Brokers, questo aumento è in parte giustificato dal dibattito presidenziale di giovedì, durante il quale nessuno dei due candidati ha proposto una soluzione concreta per risanare le finanze pubbliche negli Stati Uniti.

        Cours de vendredi Cours de jeudi          20H45 GMT               21H00 GMT  EUR/USD 1,0712                  1,0704  EUR/JPY 172,34                  172,08  EUR/CHF 0,9627                  0,9619  EUR/GBP 0,8471                  0,8468  USD/JPY 160,89                  160,76  USD/CHF 0,8987                  0,8986  GBP/USD 1,2645                  1,2639  

afp/rp

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