Mercati calmati dall’inflazione americana, ma tesi in Francia

Mercati calmati dall’inflazione americana, ma tesi in Francia
Mercati calmati dall’inflazione americana, ma tesi in Francia
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New York (awp/afp) – I mercati azionari mondiali hanno chiuso venerdì contrastati, anche se soddisfatti di dati sull’inflazione in linea con le aspettative negli Stati Uniti e in Europa, ma la Borsa di Parigi ha sofferto ancora a due giorni dal primo turno delle elezioni legislative. in Francia.

Wall Street, che aveva aperto in positivo, ha chiuso in calo dopo il rialzo dei tassi obbligazionari: il Dow Jones ha perso lo 0,12%, lo S&P 500 ha perso lo 0,41% e il Nasdaq ha perso lo 0,71%.

Gli ultimi due indici hanno tentato di battere il record anche quest’anno alla chiusura.

L’inflazione è rallentata come previsto a maggio negli Stati Uniti, al 2,6% su un anno, dopo il 2,7% di aprile, secondo l’indice PCE, favorito dalla banca centrale americana (Fed).

Questi dati rassicurano gli investitori nella speranza che la Banca Centrale Americana (Fed) decida di abbassare i tassi di riferimento dall’inizio dell’anno scolastico, perché è finalmente soddisfatta della traiettoria dei prezzi.

“Sappiamo che la Fed ha bisogno di diversi buoni rapporti consecutivi, ma la situazione sta diventando sempre più favorevole ad un primo taglio dei tassi”, ha affermato Christophe Boucher, direttore degli investimenti di ABN Amro IS.

In Europa, la Banca Centrale Europea ha già fatto questa scelta a giugno, e i dati sull’inflazione per questo mese sono stati leggermente migliori del previsto in Francia e in linea con le aspettative degli economisti per la Spagna.

I dati per giugno in Germania sono attesi lunedì e martedì per la zona euro.

Ma gli investitori saranno senza dubbio più concentrati sul primo turno delle elezioni legislative francesi, che si svolgeranno domenica e potrebbero vedere un chiaro vantaggio per il partito di estrema destra Rassemblement National, secondo gli ultimi sondaggi.

I segnali di tensione si moltiplicano a partire da questa seduta: il CAC 40 ha chiuso al livello più basso dal 25 gennaio, chiudendo il mese peggiore degli ultimi due anni (-6,42%)

Venerdì è sceso dello 0,68%, mentre Londra ha perso solo lo 0,19% e Francoforte ha guadagnato lo 0,14%. A Zurigo l’indice SMI è sceso dello 0,09%.

Dal lato dei tassi, il divario tra il costo del denaro della Francia e quello della Germania non è mai stato così elevato dal 2012, superando il picco raggiunto pochi giorni dopo lo scioglimento dell’Assemblea nazionale.

Il tasso delle obbligazioni francesi a 10 anni ha raggiunto il livello più alto da novembre e alle 15:35 GMT si è spostato verso il 3,29%, ben al di sopra del tasso tedesco (2,48%), che è il punto di riferimento in Europa.

Nike inciampa ___

Il produttore americano di articoli sportivi Nike ha pubblicato giovedì un fatturato inferiore alle aspettative, segnato in particolare dal calo delle sue vendite online e delle sue attività in Cina. Il marchio ha abbassato i suoi obiettivi per l’intero anno finanziario in corso.

A New York il titolo è crollato del 19,98%, la peggiore seduta della sua storia, e ha trascinato al ribasso JDSports (-4,23%) e Puma (-1,98%) in Europa.

Bancarelle di petrolio ___

I prezzi del petrolio hanno chiuso vicino all’equilibrio, dopo aver raggiunto il livello più alto in quasi due mesi, con gli operatori che ancora si interrogano sullo stato di salute della domanda.

Il prezzo del barile di Brent del Mare del Nord con consegna ad agosto è sceso dello 0,02%, chiudendo a 86,41 dollari.

Il barile americano del West Texas Intermediate (WTI) con la stessa scadenza perde lo 0,24%, a 81,54 dollari.

Sul mercato dei cambi, la moneta unica europea si è apprezzata dello 0,06% rispetto al biglietto verde, a 1,0710 dollari.

Bitcoin è sceso del 2,14% a 60.100 dollari.

afp/rp

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