Elezioni legislative 2024: nucleare, trasporti… Ecco cosa promettono i diversi programmi energetici e ambientali

Elezioni legislative 2024: nucleare, trasporti… Ecco cosa promettono i diversi programmi energetici e ambientali
Elezioni legislative 2024: nucleare, trasporti… Ecco cosa promettono i diversi programmi energetici e ambientali
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Ecologia, il tema arrabbiato? Come se si fosse trasformato in materiale infiammabile, dopo la crisi agricola di inizio anno, ha fatto notare gli abbonati assenti nei dibattiti. Spiegazioni.

Il movimento contadino, che ha scosso l’Europa all’inizio dell’anno, la Francia in particolare, e più precisamente l’Occitania (dove si è formato), ha accelerato la virtuale scomparsa delle questioni ad esso legate, legate al clima, all’ambiente e all’ecologia? ?

Come se questo blocco tematico si fosse trasformato in una materia infiammabile, da maneggiare con le precauzioni più estreme, per non suscitare nuovamente le ire di parte della popolazione. Soprattutto quando l’adozione di alcune misure intese come virtuose in materia aveva già provocato movimenti ostili che, per restare in Francia, dai “berretti rossi” ai “gilet gialli”, erano capaci di incendiare, in proporzioni variabili, intere regioni il paese nel suo complesso.

Cosa propongono i programmi politici sui temi dell’energia e dell’ambiente in vista delle elezioni legislative.

Di qui una cautela (già osservata durante le recenti elezioni europee) su queste questioni, ignorate nei dibattiti, come svanite nella campagna elettorale, ma ancora presenti nei programmi.

A volte senza molta sostanza, poiché le proposte notate potrebbero mancare di precisione o non mostrare una seria via di finanziamento.

Resta questo paradosso: l’ecologia si afferma ancora, come ha dimostrato un sondaggio Ipsos di giugno, come la terza preoccupazione dei francesi. E questo in un paese che quest’anno ha ottenuto risultati piuttosto soddisfacenti in questo ambito, dato che le emissioni di gas serra sono diminuite del 5,8% in Francia nel 2023, una prestazione lodata dal Consiglio Superiore del Clima. O dell’ex ministro Corinne Lepage, che confida che senza essere “un grande difensore della politica di Macron, devo tuttavia constatare, io che ho lanciato la prima azione per il clima in Francia, che sul clima abbiamo fatto dei progressi, per il prima volta quest’anno Una riduzione del 5,8% è ancora molta.”

Questa valutazione comporta molti avvertimenti, pur deplorando la scarsa visibilità di questi problemi nelle notizie di questa campagna.

Temiamo questa moratoria voluta dalla Rn, il settore è preoccupato. Non siamo venuti in Francia per lasciarla

La questione delle turbine eoliche illustra perfettamente questa sorprendente situazione, con da una parte chi le denigra, dall’altra chi non ne parla o non ne parla più. Causando perplessità, e talvolta ansia, nel settore di attività interessato.

Questo settore delle energie rinnovabili è quindi preoccupato per il possibile arrivo della Marina Militare al governo. Come Notus Energy, azienda tedesca con sede anche a Montpellier e Tolosa, specializzata in fotovoltaico ed eolico onshore e che impiega una cinquantina di persone in Francia, 450 nel mondo.

“Siamo uno sviluppatore indipendente con progetti nel Sud, dove c’è il sole, e 700 MW da produrre in tutto il paese”, spiega Henriech Lieser, il suo presidente. Secondo cui, “temiamo questa moratoria voluta dalla Rn. Il settore è preoccupato, la domanda di energia aumenterà ulteriormente, il 68% dell’elettricità è prodotta dal nucleare, ma il parco è vecchio e gli impianti eolici moderni sono di più e più efficienti non siamo venuti in Francia per lasciarla.”

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