Il primo risultato chiaro della giornata riguarda paradossalmente il tema più complesso sottoposto alle votazioni di domenica scorsa agli svizzeri: la riforma del finanziamento della sanità è accettata dal 54,4%, secondo i risultati intermedi. Questo dossier aperto anni fa dal Parlamento mira a uniformare la ripartizione dei costi tra Cantoni e assicuratori, per favorire il passaggio alle cure ambulatoriali (cure senza pernottamento in ospedale), più economiche delle cure stazionarie (con pernottamento).
Ma il röstigraben è molto chiaro. Diverse spiegazioni per questo: in primo luogo, la coincidenza con il prezzo dei premi. Infatti, a parte una leggera discrepanza in Ticino, i luoghi in cui l'assicurazione costa di più sono quelli che hanno rifiutato più nettamente la proposta. Poi, un argomento forte: nella Svizzera romanda, abbiamo trovato in campagna un certo Pierre-Yves Maillard, locomotiva elettorale oggi alla guida dell'Unione sindacale svizzera (USS), e le cui argomentazioni sono ancora molto efficaci per gli elettori. La sua sfiducia nei confronti del progetto e dei fondi in generale sembra essere stata contagiosa nella sua regione d'origine.
Tra i sostenitori della revisione siamo ovviamente felici, così come gli ospedali H+ che vedono un “possibile miglioramento della loro situazione finanziaria” grazie al passaggio alle cure ambulatoriali. Una vittoria anche per la consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider, che in passato non sempre è riuscita a convincere. Anche l’ombrello degli assicuratori Curafutura accoglie con favore un risultato storico, “una vittoria per il sistema sanitario, i pazienti e gli assicurati”, e chiede una “dinamica costruttiva” nell’attuazione della riforma.
Anche dalla parte degli avversari, delusi e preoccupati, si vede già oltre. L'Unia afferma di temere “conseguenze imprevedibili per le istituzioni e i contribuenti” e l'USS sottolinea che “le vaste promesse della campagna elettorale che la riforma dell'EFAS da sola non manterranno”. Si richiede pertanto particolare attenzione alla tutela degli assicurati e alle condizioni di lavoro degli operatori sanitari durante l'attuazione, nonché l'applicazione dell'iniziativa sull'assistenza infermieristica. Ha aggiunto che “è urgente agire in modo rapido e deciso contro l'insopportabile aumento dei premi e frenare i profitti dei fornitori di servizi for-profit e gli stipendi eccessivi degli specialisti”.
La riforma del finanziamento della sanità mira a garantire che la copertura dei costi sia identica tra fondi e cantoni per tutte le prestazioni. Oggi i fondi sono responsabili di tutte le cure ambulatoriali, quindi i Cantoni contribuiscono maggiormente, ad esempio, alle cure ospedaliere. Secondo il Parlamento ciò non li incoraggia a privilegiare le cure ambulatoriali, che però alla fine costano meno.