I servizi di controllo dell'Amministrazione delle dogane e delle imposte indirette (ADII) hanno intensificato le indagini di fronte ai sospetti di collegamenti tra il contrabbando di gioielli e oggetti d'oro e le reti di riciclaggio di denaro.
Fonti informate hanno rivelato a Espresso che le indagini, motivate dai recenti sequestri di spedizioni di oro di elevato valore finanziario, si concentrano in particolare sui valichi di frontiera, in particolare sugli aeroporti internazionali Mohammed V e Marrakech-Menara. I casi riguardano cittadini stranieri, soprattutto di nazionalità araba e africana, che tentano di lasciare il territorio nazionale con questi beni di valore.
Secondo le informazioni fornite a Espressoi servizi doganali si affidano ai sistemi e all'unità di analisi dei dati della Brigata nazionale delle dogane per mappare le reti di contrabbando e le loro rotte tra il Marocco e i paesi d'origine dei trafficanti. Questi sforzi sono coordinati con l’Autorità Nazionale di Informazione Finanziaria, consentendo uno scambio di dati tra diverse amministrazioni e partner istituzionali. L'obiettivo è determinare se le spedizioni di oro sequestrate provenissero da attività illegali, come il traffico di droga o l'accattonaggio, prima di essere convertite in oro e destinate all'esportazione clandestina.
Le analisi degli agenti doganali prevedono un aumento dei tentativi di contrabbando con l'avvicinarsi delle festività di fine anno. Questi periodi sono caratterizzati da un’intensificazione dei flussi ai valichi di frontiera, in particolare negli aeroporti. In risposta, sono in corso piani di controllo rafforzati, compreso l’uso di elenchi di identità, nazionalità e destinazione ritenuti sospetti. I viaggiatori presenti in queste liste saranno soggetti a controlli approfonditi e ricerche sistematiche quando il rischio sarà ritenuto elevato.
Negli aeroporti, le dichiarazioni e i documenti di proprietà dei gioielli in oro sono soggetti ad un attento esame in caso di dubbio. Tuttavia, i gioielli usati come anelli, bracciali o collane sono considerati beni personali e possono essere esentati da specifica dichiarazione, a condizione che il loro peso non superi i 500 grammi e che siano proporzionati allo status sociale del viaggiatore interessato.
I servizi di controllo doganale esaminano anche le fatture dei gioielli e degli oggetti d'oro sequestrati per raccogliere informazioni sul mercato locale. Questo approccio mira a coordinare i controlli doganali sui documenti di proprietà dei beni di valore dichiarati. Risponde all’aumento dei trasferimenti illeciti di fondi sotto forma di oro e pietre preziose, orchestrati da marocchini e stranieri, che cercano di sfuggire alle rigide norme doganali.
L'Amministrazione delle dogane e delle imposte indirette applica procedure rigorose per regolare l'esportazione e l'importazione di oro. Grazie ad appositi sigilli è possibile prevenire ogni tentativo di contrabbando o di evasione di dazi e tasse. Inoltre, uffici doganali specializzati, dislocati su tutto il territorio nazionale, registrano le esportazioni di oro destinato alla lavorazione, in particolare verso la Turchia, nonché le importazioni.
Rafforzando la vigilanza e intensificando le indagini, le autorità doganali marocchine riaffermano il loro impegno nella lotta al contrabbando e al riciclaggio di denaro, contribuendo così a preservare l'integrità del commercio legale e la trasparenza finanziaria del Paese.