La mobilitazione degli agricoltori non si è indebolita da una settimana, soprattutto di fronte l’eventuale ratifica del trattato Mercosur da parte dell’Unione Europea. Se nel sud-ovest della Francia numerose azioni vengono portate avanti dai sindacati agricoli, qui in Côte-d’Or e Saône-et-Loire la mobilitazione è più discreta. Notiamo tuttavia il “fuoco della rabbia” avvenuto questo lunedì sera a Digioneorganizzato dai Giovani Agricoltori e dalla FDSEA della Côte-d’Or.
Da parte sua, Coordinamento rurale annuncia una nuova azione per la prossima settimana: un grande convoglio di trattoriche partirà lunedì pomeriggio dalla Borgogna-Franca Contea, per attraversare l’intero Grand Est verso Strasburgo e il Parlamento europeo. “Bloccheremo il Parlamento europeo e per questo partiremo lunedì pomeriggio in trattore, faremo un convoglio con tutto il Grand Est. La partenza sarà dalla Côte. d’Or che si svolgerà da me a Échalot”annuncia Cyril Hoffman, presidente del Coordinamento rurale della Côte-d’Or. “Oggi siamo in un tale caos in termini di agricoltura che dobbiamo fare qualcosa e dobbiamo far capire al governo che, se continua così, perderemo molti più agricoltori “Ci sono accordi del Mercosur! saranno firmati e la sessione plenaria della prossima settimana si terrà a Strasburgo.”
L’obiettivo: riunire i paesi europei in questa lotta. “Dobbiamo chiarire a tutta l’Europa che dobbiamo trovare paesi che si uniranno a noi per non firmare questo trattato!”spiega. “Oggi abbiamo un governo che ci dice che non vuole firmare il trattato, ma noi ci crediamo solo a metà. Penso che siano tutti favorevoli a firmarlo e che ci facciano credere il contrario.” E avverte: “Rischia di prendere slancio se non otteniamo nulla di concreto, non ci accontenteremo delle parole!”
Altro problema evidenziato: i prestiti agevolati
Un plus del Mercosur, Cyril Hoffman si mobilita per un altro tema : “Qui parliamo del Mercosur, ma c’è dell’altro: il nostro ministro dell’Agricoltura ci ha concesso dei prestiti agevolati per ricostruire la nostra liquidità. Noi siamo contrari! Oggi, un’azienda agricola che non riesce più a pagare i nostri prestiti a causa di un cattivo raccolto e quindi non abbiamo più liquidità, non è facendo un nuovo prestito, anche agevolato, che riusciremo a pagare i vecchi prestiti, oltre a quello lì !”
Chiede quindi spetta al governo agire concretamente : “L’unica cosa che il governo potrebbe fare sarebbe costringere le banche a darci un anno di pausa sulle nostre scadenze, e posticiparlo alla fine del programma, per darci un po’ di soldi. Questo non risolverà tutto. ma questo ci permette di provare a superare l’anno senza tutto un sistema di pratiche burocratiche che in Francia è complesso.”
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