l’agghiacciante testimonianza di Gernot Rohr sulla partita in Libia

l’agghiacciante testimonianza di Gernot Rohr sulla partita in Libia
l’agghiacciante testimonianza di Gernot Rohr sulla partita in Libia
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La Libia è ancora nelle notizie. Un mese dopo il deplorevole trattamento subito dai giocatori della Nigeria, questo lunedì i libici hanno dato un benvenuto ancora più drammatico al Benin, nell’ambito delle qualificazioni per la Coppa d’Africa 2025. Gernot Rohr e i suoi giocatori hanno vissuto un post-partita movimentato e segnato da attacchi contro tifosi e agenti di polizia libici. Il selezionatore di Ghepardiqualificato per la prossima CAN in Marocco, è tornato a questa prova Canal+ Sport Africa.

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« I piccoli problemi sono arrivati ​​dopo la partita, con nostra sorpresa. Con il lancio di bottiglie, uno dei miei assistenti inseguito da persone che volevano colpirlo nel tunnel. Ci siamo chiusi negli spogliatoi per un’ora e mezza e quando siamo usciti si sono verificati eventi davvero sfortunati che non dovremmo vedere nel calcio. E lì abbiamo visto che è un Paese dove non c’è ancora sicurezza, visto che anche la polizia ci picchia. Hanno tirato fuori i manganelli per picchiarci. Abbiamo qualche infortunio… E’ davvero deplorevole. La partita in sé è andata bene, ma dopo la partita è stata disastrosa. Il governo del Benin, che ringraziamo, ci ha messo a disposizione un aereo per non farci partire uno per uno in varie direzioni, in Europa o altrove. Abbiamo aspettato tutta la notte, una decina di ore prima della partita, che avesse l’autorizzazione a sorvolare il Mali e il Burkina Faso. Dopodiché abbiamo aspettato 10 ore tutta la notte, i giocatori non hanno dormito… Ma siamo tornati a Cotonou », ha spiegato l’allenatore di origini tedesche.

Pub. IL 21/11/2024 08:36
– AGGIORNAMENTO 21/11/2024 09:01

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