L’Iraq ha accusato Israele di cercare “pretesti” per “giustificare” future “aggressioni” contro il suo territorio, dopo una lettera della diplomazia israeliana che chiedeva “un’azione immediata” da parte dell’ONU per fermare gli attacchi portati avanti da gruppi delle forze armate irachene.
Nel comunicato stampa di martedì sera, il governo iracheno ha inoltre assicurato che si sta adoperando “per evitare che il suo territorio venga utilizzato per lanciare qualsiasi attacco”. Anche se i gruppi armati filo-iraniani della “Resistenza islamica in Iraq” rivendicano attacchi quotidiani di droni contro Israele.
Inoltre, il ministro degli Esteri israeliano ha recentemente chiesto “un’azione immediata” da parte del Consiglio di sicurezza dell’ONU affinché l’Iraq fermi gli attacchi delle “milizie filo-iraniane”.
Martedì sera l’Iraq “ha respinto categoricamente la denuncia presentata dalle autorità dell’entità sionista contro l’Iraq”, si legge in un comunicato diffuso dopo una “riunione urgente” del Consiglio di Sicurezza Nazionale del governo.
Le “accuse” israeliane “sono solo pretesti volti a giustificare un’aggressione pianificata contro l’Iraq, un nuovo passo per ampliare la portata del conflitto regionale”, accusa il comunicato stampa.
Portato al potere dai partiti filo-iraniani, il governo di Baghdad sta portando avanti una delicata opera di equilibrio per allontanare l’Iraq dalle tensioni regionali che dilaniano il Medio Oriente da più di un anno, in un contesto di guerra nella Striscia di Gaza e ora il Libano.
La “Resistenza islamica in Iraq” assicura che i suoi attacchi con droni contro Israele sono effettuati in solidarietà con Gaza e il Libano. All’inizio di ottobre un drone ha ucciso due soldati israeliani nel settore siriano del Golan occupato e annesso da Israele.
Il governo iracheno assicura che i suoi sforzi per “impedire che il suo territorio venga utilizzato” per attacchi “hanno già portato al sequestro di armi”. Così come le autorità “perseguiranno chiunque partecipi a tali attività che mettono a rischio la sicurezza dell’Iraq e la sua integrità territoriale”.
Le “accuse” israeliane costituiscono un “tentativo di manipolare l’opinione pubblica internazionale per giustificare l’aggressione”, insiste il governo iracheno.
Nello stesso Iraq, dozzine di attacchi missilistici e droni rivendicati dalla “Resistenza islamica in Iraq” hanno preso di mira anche i soldati americani schierati come parte di una coalizione internazionale anti-jihadista.
Con l’AFP