“Quando gli ho detto di no, era ancora sì”, racconta la donna violentata dal padre e consegnata a sconosciuti

“Quando gli ho detto di no, era ancora sì”, racconta la donna violentata dal padre e consegnata a sconosciuti
“Quando gli ho detto di no, era ancora sì”, racconta la donna violentata dal padre e consegnata a sconosciuti
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Un processo che ricorda quello di Mazan. Un uomo di 38 anni è sotto processo da mercoledì davanti alla corte d’assise di Var, a Draguignan, dove è accusato di aver violentato regolarmente la figlia adolescente e di averla consegnata a sconosciuti.

«In quel momento, questo rapporto padre/figlia mi sembrava normale», precisa la giovane, invitata a parlare sul podio fin dall’apertura dei dibattiti. Di fronte ai giurati ha espresso il senso di colpa che aveva inizialmente provato quando suo padre era stato arrestato. Ma “ora posso separare le due cose, il papà e quello che è successo”, spiega. La vittima, di 18 anni, si è presentata accompagnata dal suo cane e ha rifiutato di permettere che il procedimento si svolgesse a porte chiuse. “Non ho assolutamente niente da dirgli, sono solo arrabbiata”, dice, aggiungendo che si aspetta di poter “passare ad altro”.

Secondo le sue dichiarazioni, suo padre lo costrinse ad avere rapporti sessuali frequenti, all’insaputa della madre, dall’età di 13 anni. Alternando lusinghe e minacce, esercitava un controllo assoluto su di lei, monitorando le sue uscite e seguendo i suoi account sui social media sul suo telefono.

“Il mio cervello era spento”

Poi cominciò a portarla verso altri uomini, spesso molto più grandi, reclutati su siti di annunci economici come Wannonce, dove si presentava come una coppia di giovani adulti in cerca di soddisfare una fantasia. Bendata, la giovane ha dovuto sottomettersi ai desideri di questi uomini, alla presenza di suo padre che ha diretto, partecipato e filmato.

“Quando gli ho detto di no, era ancora sì”, ha detto agli investigatori. “Non ho mai detto una parola […]. Il mio cervello era spento, ero sotto controllo remoto”.

Ma, nell’estate del 2021, quando la vittima aveva 15 anni, l’uomo, che allora pesava 160 kg, ha iniziato a picchiarla. Una sera di agosto 2021, pochi giorni dopo altre percosse violente e uno stupro particolarmente “sordido”, l’adolescente scappa di casa ed è stata accolta da un passante. A sua difesa, il padre ha menzionato una relazione sentimentale con la figlia, sostenendo di aver ceduto solo alle sue avance. Il processo durerà fino a venerdì. L’imputato rischia fino a 20 anni di carcere.

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