Mentre l'incontro tra Romania e Kosovo, il 15 novembre, si concludeva con il punteggio di 0 a 0, alcuni tifosi rumeni hanno cantato “Serbia, Serbia”spingendo i giocatori kosovari ad abbandonare il campo prima che le autorità interrompessero definitivamente la partita.
Sconfitta del Kosovo per forfait
Nella decisione disciplinare comunicata mercoledì, la UEFA giudica il Kosovo “responsabile del fatto che la partita non si è potuta disputare per intero” e le infligge quindi una sconfitta per forfait, 3-0, che consolida la Romania in vetta al girone 2 della Lega C, con sei vittorie in altrettante partite e 18 punti, e le garantisce la promozione in Lega B. La federazione kosovara inoltre dovrà pagare una multa di 6.000 euro. “Comportamento scorretto della squadra”con cinque cartellini gialli – lo stesso numero di ammonizioni dei giocatori rumeni.
Sul piano finanziario, la sanzione più pesante va comunque alla federazione rumena, multata di 128mila euro per una cascata di infrazioni disciplinari. Inoltre, la Romania giocherà la prossima partita casalinga a porte chiuse. A sostegno della propria decisione, la UEFA cita l'art “comportamento razzista” Tifosi rumeni, la trasmissione “Messaggi politici provocatori inadatti ad un evento sportivo”interruzioni durante l'inno kosovaro, lancio di oggetti, accensione di fumogeni, utilizzo di laser e blocco dei passaggi pubblici.
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La Romania non riconosce l'indipendenza del Kosovo dichiarata nel 2008, proprio come la Serbia, che ha mantenuto le cosiddette istituzioni in alcune zone della sua ex provincia. “paralleli”dalle scuole agli ospedali ai fondi pensione. Secondo recenti stime, in Kosovo vivono circa 100.000 serbi, una cifra impossibile da verificare perché le popolazioni serbe hanno boicottato gli ultimi censimenti.