La teoria del crollo della popolazione umana sull’Isola di Pasqua a causa dello sfruttamento eccessivo delle risorse naturali è stata messa in discussione

La teoria del crollo della popolazione umana sull’Isola di Pasqua a causa dello sfruttamento eccessivo delle risorse naturali è stata messa in discussione
La teoria del crollo della popolazione umana sull’Isola di Pasqua a causa dello sfruttamento eccessivo delle risorse naturali è stata messa in discussione
-

Reso popolare dal libro Crollo di Jared Diamond, la teoria del crollo della popolazione umana dell’Isola di Pasqua prima dell’arrivo dei coloni nel XVIII secolo è messa in discussione da nuove scoperte. Sono infatti contraddette le ipotesi secondo cui l’isola, i cui abitanti hanno eretto grandi statue iconiche, avrebbe conosciuto un declino demografico. Nuove analisi archeologiche e satellitari mostrano che la popolazione di Rapa nui (Isola di Pasqua) non sfruttava eccessivamente il proprio ambiente, contrariamente a quanto si crede. Universcience torna in video su un nuovo studio pubblicato il 21 giugno su Science Advances che conferma che un fenomeno del genere non si è mai verificato. La storia degli abitanti di quest’isola è stata spesso citata, come monito, come esempio emblematico di un collasso demografico dovuto al sovrasfruttamento dell’ambiente. Anche se i fatti dimostrano che non è così, la preoccupazione per l’accesso e la distribuzione delle risorse rimane una questione cruciale per l’umanità.

Leggi anche

I collapsologi Pablo Servigne e Raphaël Stevens: “ci aspetta un’astinenza molto difficile perché tutti sono dipendenti dai combustibili fossili”

La popolazione mondiale potrebbe diminuire più rapidamente del previsto

All’Isola di Pasqua non vogliamo più il turismo del mondo prima

Specialista nella rigenerazione del microbiota del suolo Céline Basset: “la sopravvivenza della nostra specie dipende da questo sottile strato situato sotto i nostri piedi e troppo spesso trascurato”

Capire Copenaghen: collasso

-

NEXT Per abbassare i prezzi dell’elettricità, il prossimo governo dovrà cambiare le regole