La Cina pone limiti più severi per i giovani

La Cina pone limiti più severi per i giovani
La Cina pone limiti più severi per i giovani
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La Chinese Cyberspace Administration ha recentemente presentato nuove regole riguardanti l’uso degli smartphone da parte dei minori, imponendo loro anche dei limiti di tempo.

La Cina continua a stringere la stretta sui minori. Dopo aver imposto limiti a Internet e ai videogiochi, si affronta ora l'utilizzo degli smartphone in generale. Come riportato dalla rivista britannica The Register, la settimana scorsa la Chinese Cyberspace Administration (CAC) ha svelato nuove regole in materia.

Il regolatore di Internet vuole imporre limiti ai minori di 18 anni con una “modalità minore” installata sugli smartphone. Concretamente, con questo, i minori di 16 anni potrebbero usare il telefono solo un'ora al giorno e quelli tra i 16 ei 18 anni due ore al giorno. I minorenni riceveranno inoltre un promemoria di riposo se utilizzano lo smartphone ininterrottamente per 30 minuti.

Limiti di tempo, contenuti e interazioni

Oltre a questi limiti, la “modalità minore” impedirà loro anche di utilizzare le applicazioni tra le 22:00 e le 6:00, a meno che non abbiano un'esenzione da parte dei genitori.

“Quando viene superato il tempo di utilizzo giornaliero raccomandato, tutte le app, ad eccezione di alcune app necessarie e di app con esenzione parentale personalizzata, vengono sospese per impostazione predefinita”, ha affermato il CAC nei suoi regolamenti.

La “modalità minore” deve includere anche un filtro dei contenuti per garantire che ai giovani vengano offerti solo contenuti adatti all'età. Questa modalità impedirà loro inoltre di interagire con estranei sui social network limitando al tempo stesso la visibilità dei contenuti che pubblicano lì.

Il regolatore precisa che con questa modalità i minorenni continueranno comunque ad accedere ai servizi di comunicazione di base (messaggi, chiamate, ecc.) per motivi di sicurezza.

Obbliga Apple e Google a controllare l’età

Con questo regolamento, il CAC costringerà i produttori di dispositivi, gli sviluppatori di applicazioni e i negozi di applicazioni a collaborare per sviluppare questa “modalità minore”. Dovranno, tra le altre cose, garantire che sia interoperabile sui diversi schermi utilizzati dai bambini.

In altre parole, la Cina costringerà Apple e Google, che oltre a progettare smartphone, gestiscono anche negozi di applicazioni, a controllare l’età degli utenti. Non è l'unica a voler imporre questa verifica dell'età a queste due società. Questo vale anche per Meta, società madre di Facebook e Instagram, per non dover risolvere al suo livello questa spinosa questione.

Nel novembre 2023, Meta ha affermato di sostenere la legislazione che richiede agli app store di “ottenere l'approvazione dei genitori ogni volta che i loro ragazzi di età inferiore ai 16 anni scaricano app”.

Si noti che la “modalità minore” proposta dalla Cina non sarà obbligatoria. I genitori potranno attivarla sugli smartphone dei propri figli. Consapevole del rischio che i bambini tentino di disattivarlo, il CAC precisa che deve essere dotato di una funzione antielusione, che richiederà in particolare la verifica dei genitori per uscirne.

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