La generazione Z deve affrontare due grandi problemi: la crisi abitativa e il rifiuto di lavorare a tutti i costi.

La generazione Z deve affrontare due grandi problemi: la crisi abitativa e il rifiuto di lavorare a tutti i costi.
La generazione Z deve affrontare due grandi problemi: la crisi abitativa e il rifiuto di lavorare a tutti i costi.
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Novità JVTech La generazione Z deve affrontare due grandi problemi: la crisi abitativa e il rifiuto di lavorare a tutti i costi.

Pubblicato il 19/11/2024 alle 15:02

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La generazione Z deve affrontare due grandi problemi: la crisi abitativa e il rifiuto di lavorare ad ogni costo. I dati parlano chiaro: gli affitti sono più alti che mai, creando un notevole conflitto intergenerazionale, perché questi alloggi sono spesso di proprietà di anziani.

Non dobbiamo alienare i giovani

Gli anziani tendono a criticare i giovani di oggi. Quello che non capiscono è che è meglio stare dalla loro parte, perché presto diventeranno una delle principali forze lavoro sul mercato. Se le aziende vogliono attrarre e trattenere i propri talenti, dovranno adattarsi.

UN recente studio spagnolo ha confrontato i redditi delle persone di età compresa tra 22 e 24 anni con quelli dei millennial della stessa età dieci anni fa. È emerso che oggi i giovani adulti guadagnano circa 45.500 dollari, mentre i millennial della stessa età guadagnano 51.852 dollari dopo aver adeguato l’inflazione. Sebbene questo studio sia americano, la tendenza è simile a livello globale. Anche in Asia, i giovani affrontano problemi simili a quelli dei giovani in Europa o in America.

Allo stesso tempo, persiste una grave crisi dovuta al costante aumento dei prezzi degli immobili, sia per gli affitti che per le vendite, soprattutto nelle città. Spesso sono i baby boomer e le generazioni più anziane, che criticano i giovani per le loro lamentele e il desiderio di vivere bene, a vendere o affittare a prezzi molto alti, creando un altro conflitto intergenerazionale. Alcuni analisti parlano addirittura di “risentimento intergenerazionale”.

Lo hanno riferito di recente affittare una stanza in un appartamento condiviso a Madrid o Barcellona ora costa più della metà di quanto costava affittare l’intero appartamento qualche anno fa. Affittare stanze è da tempo una strategia per evitare grandi spese e risparmiare denaro. Oggi non è più così. Nonostante gli appelli del Ministro dell’Edilizia alla solidarietà dei proprietari per ridurre i prezzi, non sta succedendo nulla. Negli ultimi mesi si sono svolte diverse proteste riguardanti gli alloggi, tra cui un’altra prevista per il 23 novembre in Catalogna.

Una generazione esigente?

Questa difficoltà nel pagare l’alloggio non significa che siano pronti ad accettare qualsiasi lavoro a qualsiasi prezzo. Le generazioni precedenti spesso ricordano di aver accettato qualsiasi lavoro per sopravvivere, ma dimenticano che non stiamo più uscendo da una dittatura né vivendo in economie del dopoguerra.

La generazione Z è cresciuta con l’educazione al lavoro e ai diritti umani. Capiscono che lavorare per lunghe ore non rende proprietari di un’impresa, ma serve piuttosto ad arricchire capi e investitori. Di conseguenza, apprezzano gli ambienti di lavoro che rispettano gli orari e promuovono la flessibilità, come il telelavoro.

Preferiscono inoltre spazi di lavoro piacevoli, con una comunicazione rispettosa, dove i manager forniscono feedback regolari e dove possono esprimere liberamente le proprie preoccupazioni o condividere i propri sentimenti.

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