“Ora è a portata di mano”, ha aggiunto, descrivendo come “molto costruttive” le sue discussioni con Berri, che collabora con Hezbollah, la cui leadership è stata in gran parte decimata dagli attacchi israeliani.
Secondo il diplomatico, l’inviato continua a studiare con i funzionari libanesi alcune modifiche al piano americano di cessate il fuoco.
Amos Hochstein ha parlato anche con il primo ministro Najib Mikati, il quale ha assicurato che la sua priorità è “il cessate il fuoco” ma anche “preservare la sovranità libanese su tutto il territorio”, si legge in un comunicato stampa dalla sua scrivania.
Lunedì il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha avvertito che il suo Paese continuerà a condurre “operazioni” militari contro Hezbollah anche in caso di un accordo di tregua.
Un funzionario libanese ha detto all’AFP la settimana scorsa che il suo Paese non poteva accettare tali condizioni.
L’inviato americano ha incontrato martedì anche il comandante in capo dell’esercito, il generale Joseph Aoun, il cui ruolo dovrà essere centrale in caso di cessate il fuoco.