La decisione era auspicata da mesi. Alla fine arriva in un momento estremamente pericoloso per l’Ucraina. La richiesta di Kiev di utilizzare missili ATACMS a lungo raggio per colpire obiettivi militari nelle profondità del territorio russo è stata accettata dal presidente americano Joe Biden, secondo diverse fonti ufficiali citate domenica 17 novembre dai media americani.
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L’autorizzazione mira a consentire a Volodymyr Zelenskyj di affrontare eventuali negoziati di pace in una posizione migliore mentre l’esercito russo continua a registrare conquiste territoriali sul fronte e ad intensificare i bombardamenti contro le città. Nella notte tra sabato e domenica, decine di droni e missili sono stati lanciati contro le infrastrutture del sistema energetico del Paese, le cui capacità produttive sono state distrutte più della metà in simili campagne di attacco negli ultimi mesi. Domenica sera il presidente ucraino ha reagito in modo molto misurato all’annuncio americano. “Gli scioperi non sono fatti di parole. Queste cose non vengono annunciate. I missili parleranno da soli»ha detto Volodymyr Zelenskyj nel video quotidiano che invia ai suoi connazionali.
Ottenere garanzie di sicurezza
Mentre Donald Trump, il presidente eletto degli Stati Uniti, durante la sua campagna elettorale aveva promesso che sarebbe riuscito a porre fine alla guerra “tra ventiquattro ore”Zelenskyj ha detto venerdì, in un’intervista alla televisione pubblica Suspilne, che l’Ucraina deve “facciamo tutto il possibile affinché questa guerra finisca l’anno prossimo, con mezzi diplomatici”avvertendo che il Paese deve rafforzare la sua posizione sul campo di battaglia per poter negoziare una pace duratura.
Kiev e i suoi alleati temono che una rapida risoluzione della guerra porterà inevitabilmente a concessioni territoriali a beneficio della Russia e all’abbandono delle aspirazioni dell’Ucraina di aderire all’alleanza militare della NATO. Tuttavia, le autorità ucraine continuano a rifiutarsi ufficialmente di cedere i propri territori e cercano di ottenere garanzie di sicurezza sufficienti per proteggersi da nuovi attacchi russi in caso di cessazione dei combattimenti, come ad esempio un invito ufficiale ad aderire alla NATO.
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La Russia vuole mantenere tutti i territori che occupa (oggi circa il 20% dell’Ucraina) e la garanzia che Kiev non aderirà all’Alleanza Atlantica. Per il momento, il presidente russo Vladimir Putin sembra voler sfruttare il suo vantaggio in prima linea, dove il suo esercito avanza a costo di pesanti perdite in diverse aree delle regioni di Kharkiv e Donetsk, mentre le forze ucraine soffrono di perdite. mancanza di attrezzature e soldati.
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