l'essenziale
Durante l'incontro della Nations League tra Romania e Kosovo (0-0) di venerdì 15 novembre, la partita è stata interrotta senza mai riprendere, dopo che i kosovari erano usciti dal campo alla fine della partita.
La politica è entrata ancora una volta sugli spalti di uno stadio di Calcio questo venerdì 15 novembre. Romania e Kosovo si sono affrontate nella quinta giornata della Società delle Nazioni, prima che la partita venisse definitivamente interrotta (0-0). I giocatori kosovari hanno lasciato il campo all'ottavo minuto di recupero, denunciando i cori razzisti dei tifosi locali.
In un comunicato stampa, la Federcalcio del Kosovo (FFK) ha denunciato il comportamento “irresponsabile e discriminatorio” da parte dei tifosi rumeni. La FFK ha menzionato anche i fischi durante l'inno nazionale kosovaro e il lancio di proiettili.
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Da parte sua, la Federazione rumena (FRF) ha negato fermamente queste accuse: “È importante sottolineare che lo slogan “Il Kosovo è la Serbia” non è stato pronunciato nemmeno una volta. […] Nella decisione si afferma chiaramente che lo slogan “Il Kosovo è Serbia” non può essere definito razzista e quindi non può innescare procedimenti disciplinari.” Il Kosovo è un'ex provincia serba, che ha ottenuto l'indipendenza nel 2008, senza che la Serbia non la riconosca mai.
Una responsabilità pesante
La Federazione rumena fa riferimento a una precedente decisione della UEFA durante l'incontro tra i due paesi nel settembre 2023. Dagli spalti sono arrivati i cori “Kosovo è Serbia”, causando l'interruzione dell'incontro dopo venti minuti. La UEFA ha successivamente stabilito che questi cori non erano razzista.
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Ovviamente sono stati incidenti simili a spingere i giocatori kosovari a lasciare il campo il 15 novembre. La FFK aveva messo in guardia la UEFA dai rischi di provocazioni da parte dei tifosi rumeni, il cui Paese non riconosce l'indipendenza del Kosovo. La UEFA ha già fatto sapere che non si giocheranno i minuti finali della partita e che “comunicarà ulteriori informazioni a tempo debito”.