Sabato l’esercito israeliano ha effettuato intensi raid aerei contro le roccaforti di Hezbollah in Libano, il giorno dopo l’annuncio dell’esame da parte dei leader libanesi di una proposta di tregua avanzata dagli Stati Uniti.
Israele afferma di voler mettere fuori pericolo Hezbollah e Hamas, due alleati dell’Iran, suo nemico giurato. Dice che il suo obiettivo in Libano è tenere Hezbollah lontano dalle regioni di confine e fermare i suoi attacchi missilistici che hanno costretto alla fuga circa 60.000 residenti nel nord di Israele.
Questo sabato, una serie di attacchi hanno colpito la periferia sud di Beirut, dopo un appello all’evacuazione da parte dell’esercito israeliano che affermava di aver preso di mira “un magazzino di armi, un centro di comando” di Hezbollah. L’agenzia nazionale riporta un attacco israeliano “molto violento” nella periferia sud di Beirut
Unica fazione a conservare le armi alla fine della guerra civile libanese (1975-1990), in nome della “resistenza” contro Israele, Hezbollah, creata e finanziata dall’Iran, si è affermata come una forza politica essenziale in Libano. .
Il suo ex leader Hassan Nasrallah, ucciso da Israele il 27 settembre nella periferia sud di Beirut, era considerato l’uomo più potente del Paese.
65 proiettili sparati dal Libano
Nel sud del Libano, secondo quanto riportato dai media, diverse città, tra cui Tiro, e alcuni villaggi sono stati bersaglio di intensi attacchi israeliani. Secondo il Ministero della Sanità, sono morti due soccorritori legati a Hezbollah e al suo alleato sciita Amal.
Nonostante i duri colpi inferti a Hezbollah, quest’ultimo ha rivendicato il lancio di razzi contro il nord di Israele, dove l’esercito ha riferito di 65 proiettili lanciati dal Libano durante la giornata.
Oltre agli incessanti bombardamenti aerei, dal 30 settembre le truppe israeliane portano avanti un’offensiva di terra nel sud del Libano.
23 morti a Gaza
Sul fronte meridionale di Israele, l’esercito continua a bombardare la Striscia di Gaza, che secondo l’ONU è devastata, assediata e minacciata di carestia.
Secondo l’esercito, le truppe israeliane continuano la loro offensiva nel nord di Gaza per impedire ad Hamas di raggrupparvi le sue forze.
Secondo la Protezione civile, 23 persone, tra cui donne e bambini, sono state uccise negli attacchi contro case e scuole che ospitavano sfollati nel sud e nel nord del territorio palestinese.
La risposta di Hezbollah
L’esercito israeliano ha annunciato sabato che una sinagoga era stata colpita in un “grande raffica di razzi” sparato dal movimento islamista libanese Hezbollah sulla città di Haifa (nord-ovest), provocando due feriti.
“Questo è un altro chiaro esempio di come Hezbollah prende di mira deliberatamente i civili israeliani” dal sud del Libano, ha annunciato in un comunicato l’esercito che, in un altro comunicato, ha menzionato “ambiente 10 proiettili” hanno sparato sulla baia di Haifa, alcuni dei quali sono stati intercettati.
Da parte sua, Hezbollah afferma di aver preso di mira le basi militari dentro e vicino ad Haifa, nel nord di Israele.
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