Il tecnico fa il punto alla vigilia del duello contro l’Italia, domenica, a Milano, in Nations League, per l’ultima partita dei Blues nel 2024.
Come affronta le critiche rivolte al gioco dei Blues dopo lo 0-0 contro Israele? Provi ancora la stessa energia o una forma di stanchezza?
Didier Deschamps: Ho le mie energie, faccio di tutto per continuare a mantenere la squadra francese al livello che ha raggiunto. Le critiche hanno sempre fatto parte della mia vita, i complimenti anche. Non è questo che influenzerà quello che dovrò fare affinché la selezione sia quanto più efficace possibile.
Cosa pensi della scarsa efficienza dei Blues?
È frustrante dopo una partita del genere (0-0 contro Israele) e così tante occasioni per non segnare. Questo ci è già successo. Prima di Israele avevamo ritrovato una buona efficienza con 9 gol in 4 partite. È fastidioso avere così tante occasioni e non segnare.
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La motivazione c’è, e per fortuna, ma tra avere la motivazione e trascriverla…
Didier Deschamps
Come si mantiene motivato un gruppo nonostante la sequenza delle partite?
Ibou (Ibrahima Konaté, presente davanti ai media prima di lui) ha avuto l’onestà di dirtelo (la mancanza di motivazione a volte dipende dal calendario). Parlo molto con loro, lunedì e martedì (inizio degli allenamenti), avevano bisogno di recuperare. Escono da una settimana con tre partite, durante le quali dovranno continuare. C’è la fatica fisica e psicologica, bisogna vincere sempre. Tutto il tempo. Anche se non c’è da lamentarsi, ci sono i viaggi, i viaggi… La motivazione c’è, e per fortuna, ma tra avere la motivazione e trascriverla, c’è la questione dello stato fisico. La fatica psicologica è più difficile da quantificare.
Contro l’Italia è giunto il momento di cogliere l’occasione per chiudere questo 2024?
Siamo 2° nel ranking Fifa, semifinalisti degli Europei, stiamo facendo una Nations League (2° nel ranking dei gironi e qualificati prima di domenica sera) dove mettiamo giocatori con meno esperienza, e questo nuoce all’espressione collettiva, ma nonostante tutto ciò che siamo qui. Conoscete la situazione oggi, entrambe le nazioni sono qualificate, sappiamo cosa dobbiamo fare e l’ho detto ai giocatori. Raggiungeremo l’obiettivo oppure no… Ma ho bisogno di vedere giocatori con tempi di gioco diversi.
Italia-Francia, è una partita come le altre?
Innanzitutto mi rende sempre molto felice ritornare in Italia. Da giocatore è stata una partita speciale tra chi giocava in Italia ai miei tempi (lui giocava e allenava la Juventus, ndr). Soprattutto quando si tratta di partite dei Mondiali o degli Europei. Vincevano spesso gli italiani in quel periodo e ci dicevano: “ i francesi sei bravo ma non ci guadagni niente. » È un peccato e da allora le cose sono cambiate.
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Queste non sono conclusioni definitive in relazione ad una partita più o meno riuscita che mi faranno cambiare obiettivo.
Didier Deschamps
Che rapporti di potere vi aspettate?
Non avremo la stessa opposizione di giovedì contro Israele, questo è certo. Ma voglio vedere quanti più giocatori possibile in campo. Queste non sono conclusioni definitive in relazione ad una partita più o meno riuscita che mi faranno cambiare obiettivo. Sono passaggi importanti, era il momento di farlo in relazione a ciò che ci aspetta alle spalle (le qualificazioni al Mondiale 2026, ndr).
Chi sarà il capitano domenica?
Lo scoprirai domani.
Hai già deciso?
Sì.
Un indice?
No (ride). Ho già deciso. Un indizio? NO.
Paul Pogba ha rescisso il contratto con la Juventus. Ne hai parlato con lui?
Ho visto che aveva raggiunto un accordo e un po’ lo sospettavo perché parlo con lui abbastanza spesso. Sceglierà cosa vuole fare. Ha il permesso di allenarsi collettivamente a gennaio per riprendere a marzo. È un altro passo per lui perché può unirsi ad un altro club.
A 56 anni e dopo 12 anni alla guida dei Blues, stai ancora imparando? Se sì, quali?
Claudio Ranieri, futuro allenatore della Roma, ha 73 anni. Imparerà di nuovo! L’esperienza aiuta. Traggo sempre beneficio dalle discussioni e dagli scambi con i giocatori, sia individuali che collettivi. Quello che ho fatto prima, non devo rifarlo. La parola chiave è adattarsi. Imparo ogni giorno. Quando mi alzo la mattina mi dico una cosa: so di non sapere. Alcune persone si alzano e dicono: lo so. Questo non è il mio caso. Posso imparare da qualcuno non necessariamente più grande di me. Questo mi porta a pensare, a cambiare forse. Oggi l’ambiente non è lo stesso di dieci anni fa. Il requisito non è lo stesso. Facciamo in modo di mantenere sempre la stessa tranquillità, la stessa serenità. E ciò che è importante: lo stesso desiderio.
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