►Volodymyr Zelenskyj afferma di volere che la guerra finisca nel 2025 con “mezzi diplomatici”
“Dobbiamo fare di tutto affinché questa guerra finisca l’anno prossimo. Dobbiamo porvi fine con mezzi diplomatici”ha dichiarato il presidente ucraino sabato 16 novembre in un’intervista trasmessa alla radio. Anche Volodymyr Zelenskyj ha menzionato una situazione “davvero complicato” sul fronte orientale, dove l’esercito russo avanza rapidamente contro le poche e meno armate truppe ucraine.
Il dibattito su possibili negoziati di pace, a lungo messo da parte da Volodymyr Zelenskyj, si è intensificato nelle ultime settimane in un contesto di rapidi progressi russi nel Donbass (est) e di procrastinazione occidentale sugli aiuti militari da fornire all’Ucraina. Le posizioni russa e ucraina restano tuttavia contrapposte: Kiev esclude la cessione dei territori occupati dall’esercito russo, mentre Mosca la pone come condizione.
Il presidente ucraino, interrogato sulle condizioni necessarie per l’apertura dei negoziati, ha stimato che ciò sarà possibile solo se “L’Ucraina non è sola con la Russia” e se lo è «forte»ha dichiarato in un appello ai suoi partner occidentali.
Kiev teme, infatti, di perdere il sostegno degli Stati Uniti, fondamentale per il suo esercito, dopo la vittoria del repubblicano Donald Trump alle elezioni presidenziali di novembre. Quest’ultimo ha spesso criticato gli aiuti forniti dal suo Paese e assicurato che avrebbe potuto risolvere il conflitto “24 ore” senza mai dettagliare il suo metodo. Volodymyr Zelenskyj teme di essere costretto a negoziati sfavorevoli all’Ucraina.
► Il G7 riafferma il suo sostegno all’Ucraina
Mosca resta “l’unico ostacolo ad una pace giusta e duratura” per l’Ucraina, stimata dai paesi del G7 sabato 16 novembre. Francia, Stati Uniti, Giappone, Canada, Regno Unito, Germania e Italia riaffermano la loro “forte sostegno all’Ucraina per tutto il tempo necessario”.
“Siamo uniti per contribuire alla lotta per la sovranità, la libertà, l’indipendenza, l’integrità territoriale e la ricostruzione” dell’Ucraina, si legge in un comunicato diffuso dall’Italia, che quest’anno presiede il “Gruppo dei Sette”. “ Il G7 conferma il proprio impegno a imporre costi elevati alla Russia attraverso sanzioni, controlli sulle esportazioni e altre misure efficaci. Restiamo uniti al fianco dell’Ucraina”assicurano.
► La telefonata tra Olaf Scholz e Vladimir Putin infastidisce Kiev e attira le critiche dell’opposizione tedesca
Venerdì 15 novembre, per la prima volta in quasi due anni, il cancelliere Olaf Scholz ha parlato telefonicamente per un’ora con Vladimir Putin.
Un appello che ha indispettito Kiev e scatenato le critiche in Germania. L’opposizione tedesca ha accusato la cancelliera, sabato 16 novembre, di aver contribuito all’operazione “propaganda” da Mosca con questo appello. Vladimir Putin “Prenderò il fatto che Scholz lo abbia chiamato in causa più come un segno di debolezza che di forza”ha dichiarato alla radio tedesca Jürgen Hardt, portavoce del partito conservatore CDU.
Ha criticato il cancelliere per aver contribuito ad a “successo propagandistico” del Cremlino, per ragioni di politica interna tedesca. Dopo il crollo della coalizione di governo la scorsa settimana, Olaf Scholz dovrà ripresentarsi alle elezioni del prossimo febbraio. Secondo gli ultimi sondaggi, il suo partito socialdemocratico, la SPD, avrebbe il 15% dei voti, molto dietro alla CDU/CSU (32%).
In questa telefonata, il cancelliere ha chiesto alla Russia di mostrarlo “disponibilità ad avviare negoziati con l’Ucraina in vista di una pace giusta e duratura”si legge in un comunicato stampa del governo tedesco.