Una settimana fa, Fitch-Solutions ha pubblicato un voluminoso rapporto (74 pagine in inglese) sull’economia tunisina, presente e futuro, fino al 2033. Questo rapporto intitolato “Tunisia, Country Risk Report, Q1 2025” annuncia un aumento significativo del valore del dinaro tunisino rispetto al dollaro americano ($1 = 2,79 TD) e un leggero calo del tasso di riferimento nel 2025, se l’inflazione passa inferiore al 6%. Tra le altre novità…
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Riassumiamo i risultati e le proiezioni essenziali in 14 punti.
1- La relazione prevede reperti una ripresa del settore agricolo e l’attività turistica che aumenterà il tasso di crescita del PIL reale della Tunisia dallo 0,6% su base annua a quasi il 2% nel 2024.
2- Gli autori lo pensano la crescita rallenterà poi all’1,0% nel 2025in particolare a causa degli aumenti fiscali che indeboliranno ulteriormente il potere d'acquisto delle famiglie e scoraggeranno gli investimenti, amplificando così l'impatto negativo degli attuali problemi strutturali esterni e di bilancio sull'economia.
3- Ridurre il deficit commerciale L’energia porterà ad una riduzione del surplus delle partite correnti della Tunisia, che scenderà dal 2,2% del PIL nel 2023 all’1,3% del PIL nel 2024 e allo 0,7% del PIL nel 2025.
4- Ridurre il deficit correnteil sostegno esterno principalmente da parte dell’Unione Europea (UE) e forti riserve valutarie consentiranno alle autorità di far fronte ai propri obblighi in valuta estera per oltre 2,0 miliardi di dollari nel 2025. Tuttavia, la posizione esterna rimane estremamente vulnerabile agli shock esterni, come la crescita globale prezzi delle materie prime.
5- Il deficit di bilancio anche quello della Tunisia si ridurrà gradualmente, dal 7,2% del PIL nel 2023 al 5,7% del PIL nel 2025, a causa dell’aumento delle entrate fiscali e della minore spesa per i sussidi. Il rapporto debito/Pil salirà all’82,9% del Pil entro la fine del 2025.
6- Gli autori lo anticipano il dinaro guadagnerà punti rispetto al dollaro Americano, se non cambiano le tendenze di ripresa dei settori economici e di investimento. La pressione al ribasso sul dinaro aumenterà all’inizio del 2025 poiché sono dovuti pagamenti in valuta estera per 1,0 miliardi di dollari.
7- La Banca Centrale della Tunisia (BCT) manterrà il tasso chiave all'8,00% fino alla fine del 2025, poiché l’inflazione rallenterà solo leggermente dal 6,5% su base annua nel dicembre 2024 al 6,0% su base annua nel dicembre 2025. Il tasso ufficiale verrà adeguato leggermente non appena l’inflazione scenderà al di sotto del 6%.
8- A livello politico, gli autori del rapporto ritengono che il persistente rifiuto di riforme doloroseil maggiore ricorso ai finanziamenti nazionali e l’aumento delle tasse rischiano di deteriorare ulteriormente le condizioni socioeconomiche. Ciò manterrà quindi il rischio di manifestazioni e tensioni sociali per tutto il 2025.
9- L'incapacità delle autorità di mobilitare i fondi necessari potrebbe pesare maggiormente La posizione esterna della Tunisiail dinaro e la crescita economica. Gli investimenti fissi continueranno a dipendere dal mantenimento di un contesto di sicurezza stabile e dalla riduzione delle azioni dei sindacati locali.
10- Dipendenza ricorrente dalla Banca Centrale finanziare il deficit di bilancio e far fronte al pagamento del debito estero rischia di destabilizzare la situazione macroeconomica. Il persistere di condizioni meteorologiche avverse peserebbe sulla produzione agricola.
11- Un ulteriore aumento dell’inflazione e carenze più pronunciate di beni di prima necessità, in particolare il pane, potrebbero alimentare il malcontento sociale. Un aumento sostenuto della disoccupazione in un contesto di lenta crescita economica potrebbe portare a proteste e malcontento che denunciano l’alto costo della vita e dei prodotti di base.
12- I rischi che pesano su queste previsioni sono in aumento. Se la Banca Centrale della Tunisia decidesse di allentare la propria politica monetaria a causa di un calo dell’inflazione più forte del previsto (e/o della pressione politica), ciò migliorerebbe la domanda di credito e, per estensione, l’attività di investimento. La quota degli investimenti sul Pil stenta a superare il 15%, rispetto al 26% del 2011.
13- Sostegno o investimenti esteri più significativa porterebbe ad una crescita economica superiore all’1,0% nel 2025. D’altro canto, un picco della pressione esterna dovuto ad un’impennata dei prezzi dell’energia in caso di un improvviso inasprimento delle tensioni geopolitiche, peserebbe sul dinaro, alimenterebbe l’inflazione e rallentare l’attività economica.
14- L’offerta di moneta (M2) continuerà a crescerein media dell'8% all'anno, entro il 2033. Secondo le proiezioni di Fitch, il dinaro verrà scambiato sotto i 2,8 dollari a partire dal 2026. Una nota di speranza, una prospettiva da valorizzare per rompere con la depressione che invade l'opinione dominante tra i locali. economisti.
Blog dell'autore : Economia per la Tunisia.