Da più di un anno Israele impone un assedio totale alla Striscia di Gaza, dove quasi 2,3 milioni di abitanti vivono privati di tutto, soprattutto dell’acqua. Due rappresentanti della ONG Oxfam, di passaggio a Parigi, testimoniano il crollo della rete idrica nell'enclave palestinese.
Pubblicato il 15/11/2024 19:25
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Una risorsa rara, ma anche un’arma da guerra nella Striscia di Gaza. Secondo l'Ong Oxfam, viene utilizzato dall'esercito israeliano per mettere in ginocchio Hamas. Nell’enclave palestinese gli impianti di trattamento delle acque reflue vengono distrutti, gli impianti di desalinizzazione vengono rasi al suolo e i bacini idrici vengono polverizzati.
Per Monther Shoblak, direttore generale dei servizi idrici della Striscia di Gaza, questa distruzione non è il risultato di danni collaterali, ma di attacchi mirati. “Prima della guerra, abbiamo fornito loro le coordinate di tutte le infrastrutture di approvvigionamento idrico e dei siti igienico-sanitarispiega Monther Shoblak. Abbiamo dato tutte le informazioni agli israeliani, ma quando hanno lanciato la guerra a Gaza, hanno distrutto tutte queste attrezzature.”
“Privare la popolazione dei bisogni più essenziali è un crimine di guerra”.
Monther Shoblak, direttore generale dei servizi idrici della Striscia di Gazasu franceinfo
Secondo Oxfam, la quantità di acqua disponibile nella Striscia di Gaza è crollata del 94%. La situazione sanitaria è drammatica, afferma Theresa Targean, di ritorno dall'enclave palestinese. “Le persone sopravvivono, quindi bevono acqua sporcaspiega il coordinatore della risposta umanitaria di Oxfam nei Territori palestinesi. Di conseguenza, nella Striscia di Gaza sono diffuse malattie facilmente prevenibili, come la scabbia o l’impetigine, un’infezione batterica. C'è anche un gran numero di casi di epatite A. Abbiamo anche avuto il primo caso di poliomielite in 25 anni. Stiamo assistendo a punizioni collettive, questo è ovvio”.
E a questo vanno aggiunte decine di chilometri di tubazioni distrutte. Di conseguenza, le acque reflue allagano le strade e i campi per sfollati interni.