Una nuova sessione delle assise del Morbihan si aprirà dal 20 novembre 2024 alla corte di Vannes. Due casi saranno discussi fino al 29 novembre, sotto la presidenza di Claire Le Bonnois.
Il primo fascicolo riguarda Guillaume Lieury, accusato di omicidio avvenuto nella notte tra venerdì 12 e sabato 13 novembre 2021 a Lanester. Quella notte viene fissato un incontro tra due gruppi, vicino a Lann-Sévelin, per risolvere una controversia. Ma le cose sfuggono di mano. Inizia una rissa e vengono inflitte diverse coltellate al petto a un uomo di 35 anni. Pochi minuti dopo, mentre pattugliavano la zona, gli agenti di polizia hanno incontrato due persone in via Andreï-Sakharov. Uno dei due, 17 anni, aiuta l’altro, la vittima, a salire in macchina.
Nonostante il pronto intervento dei vigili del fuoco, il trentenne è morto poche ore dopo. Sul posto, la polizia ha arrestato un altro uomo, ubriaco, all’epoca 27enne. Posto in custodia di polizia, quest’ultimo riconosce un conflitto tra lui e gli altri due per un debito di droga. Se ammette di essersi pugnalato, assicura che la lama non gli appartiene. “I dibattiti dovranno stabilire cosa è realmente accaduto”, afferma Me David Le Reste, avvocato della famiglia della vittima, che si aspetta un’udienza “difficile” per i suoi clienti. In custodia cautelare dal 15 novembre 2021, Guillaume Lieury rischia fino a 30 anni di reclusione penale. Il suo processo durerà fino al 22 novembre.
Stupro, estorsione e rapimento a Lanester
Per il secondo caso, dal 25 al 29 novembre, saranno presenti sul palco tre imputati: Isaia Barban, Dylan Berquin e Axel Gallot. Rispettivamente di 26, 28 e 26 anni, sono indagati per estorsione con arma da fuoco, rapina con arma da fuoco, sequestro di persona e sequestro di persona, tutti recidivi. Anche Isaia Barban è accusato di stupro.
I fatti si sono verificati dall’1 al 2 ottobre 2021. Quella notte, una libraia di 72 anni, che abitava sopra il suo negozio, a Lanester, fu svegliata da un rumore sordo. Poi si ritrova di fronte a due uomini, incappucciati e guantati. Gasata, immobilizzata, insultata e picchiata, alla vittima viene ordinato di fornire la sua carta e il numero della sua carta di credito. Lei obbedisce, i suoi aggressori se ne vanno. Ma, mezz’ora dopo, ritorna Isaia Barban. La mette in macchina e la porta in un bosco a Inzinzac-Lochrist. Lontano dalla vista, le chiede atti sessuali, poi la violenta. La vittima è stata trovata sul ciglio della strada, in stato di shock, da un automobilista.
In questo caso, Isaia Barban è l’unico a riconoscere i fatti. Il suo difensore, Me Battista Agostini-Croce, spiega che il suo assistito “non si è nascosto durante le indagini. Ha provato profondo rammarico e ha comunicato informazioni precise ai tribunali”. Dylan Berquin, dal canto suo, sostiene di aver fatto solo la guardia, mentre gli investigatori sospettano che sia lui il secondo attentatore. Infine, Axel Gallot, designato come parte del gruppo, nega qualsiasi partecipazione.
“Questo processo è atteso con impazienza dal mio cliente”, confida Élodie Grelot. Si aspetta una risposta criminale decisa, commisurata al suo trauma. »
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