La terza fila del Tricastin, Brahima Koita, ha presentato una denuncia martedì dopo essere stato preso di mira dai gridi di una scimmia in Savoia durante una partita della Fédérale 1 domenica scorsa.
Il rugby francese si confronta ancora una volta con i suoi demoni. Un caso di razzismo accertato scuote l'ovale questa settimana. Il terzo fila Brahima Koita ha denunciato martedì sui social network, con video di accompagnamento, i gridi di scimmia provenienti dagli spalti che lo hanno preso di mira esplicitamente domenica scorsa, durante l'incontro della Fédérale 1 tra Tricastin (Drôme) e l'americana Montmélian (Savoia), contando l'ottavo giorno.
La terza fila si stava avvicinando a un compagno di squadra in campo quando ha sentito le grida della scimmia scendere dagli spalti, rendendosi conto con suo grande sgomento che provenivano dalle bocche di giovani adolescenti, indotti all'orrore da un adulto, secondo Brahima Koita.
Supportato al termine della partita da altri tifosi sbalorditi, la terza fila allenata dall'AC Bobigny si è precipitata a recuperare le immagini quando ha saputo che l'incontro era stato trasmesso sui social network del club sabaudo dell'US Montmelian. Immagini che ha voluto pubblicare a sostegno di un comunicato diffuso su X e Instagram in cui “denuncia fermamente le grida razziste”.
I primi 14 giocatori si sono ribellati
“Me ne sono reso conto immediatamente. Ho deciso di ignorarlo, di rimanere concentrato sulla mia partita nonostante la rabbia”, ha spiegato mercoledì alla BFM Marsiglia. “Mi sono detto che era stato vigliacco da parte dei tifosi farlo, perlomeno alle mie spalle, quando mi sono voltato mi sono detto che dovevo rimanere concentrato sulla mia partita per non lasciarmi trasportare lontano dalle mie emozioni.”
“Che ci siano parole un po' dure a bordo campo sono cose a cui siamo abituati, ma è la prima volta nella mia vita che sento il grido della scimmia. È piuttosto brutale e violento”, ha 22 anni ha detto a Le Parisien.
Le reazioni del mondo del rugby e di tanti personaggi della Top 14, invece, lo hanno confortato: “Mi fa molto piacere perché ho non pochi amici di alto livello che sono rimasti disgustati dal video”. In particolare Christian Ambadiang (Castres), anch'egli vittima del razzismo. Era il 2021, durante un incontro della Pro D2.
Contattato dall'americana Montmélian che ha promesso di prendere le misure necessarie per trovare i colpevoli, prima di annunciare in un comunicato stampa l'apertura di un'indagine interna, Brahima Koita dal canto suo si è recato martedì alla gendarmeria per sporgere denuncia. È stato presentato ricorso anche alla Federazione.
“Penso che dobbiamo trovare queste persone, semplicemente perché sia fatta giustizia, affinché affrontino i loro comportamenti e le loro azioni e rispondano alle autorità competenti”, ha chiesto alla BFM Marsiglia.