“Non andrò a questa partita. Forniranno sicurezza intorno allo stadio e poi cosa succede? Chi mi terrà al sicuro se sono con amici che hanno una bandiera israeliana nella metropolitana? chiede Philippe riguardo all’incontro Francia-Israele previsto per giovedì 14 novembre 2024.
Dopo l’attacco ai tifosi israeliani ad Amsterdamè un dilemma per i sostenitori di entrambe le parti. Secondo la FFF dovranno riunirsi poco più di 20.000 spettatori (su 80.000 posti) sotto stretta sorveglianza sugli spalti dello Stade de France, a Seine-Saint-Denis. Ma alcuni hanno rinunciato per paura di scoppi violenti o di aggressioni. Julien ha anche deciso di seguire la partita in televisione. “Avevo programmato di andarci con gli amicispiega, siamo stati felici di ritrovarci come sempre allo Stade de France dove ci divertiamo a seguire la squadra francese, tifandola. Ma qui sento che non sarà un’emozione quella che vivrò, sarà tensione.”
Scontri politici
Se il contesto la preoccupa anche, Barbara, francese di fede ebraica, dirà ancora: “Non avevo intenzione di andaredice ma “per me ha un significato un po’ simbolico, dire che non abbasserò la guardia contro l’odio antiebraico.“Barbara andrà alla partita con la DDF, associazione per la difesa della diaspora ebraica francese, nata dopo il 7 ottobre 2023, criticata da alcuni sui social.
Uno dei suoi cofondatori, Patrick Bensimon, accoglie con favore l’imponente sistema di sicurezza, ma “Ci sono ancora i trasporti che rappresentano un problema”crede. “Per il momento abbiamo 500 persone, 10 autobus che partiranno dall’ovest di Parigi. Saremo accompagnati dalla polizia nazionale, da motociclisti e anche da un servizio chiamato SPCJ, dedicato alla comunità ebraica”.
L’associazione No Silence pretende di trasportare 300 persone, una scelta politica per Mélanie Pauli-Geysse, la sua presidente. “Lo sport, oggi, partecipa al movimento sionista e alla difesa dello Stato di Israeledice. Molti di noi sono appassionati di sport e abbiamo deciso di mobilitare e difendere Israele attraverso lo sport, dato che dall’altra parte c’erano persone che volevano ‘spezzare l’ebreo’.”
I tifosi dei Blues sono sopraffatti
Dimenticare la politica è ciò che auspica Joseph Delage, membro della segreteria dell’associazione dei tifosi del Blues, gli Irrésistibles: “La nostra associazione è apolitica. È il ritorno dei Blues allo Stade de France, quindi lo aspetto con impazienza da quasi un anno e mezzo. Siamo qui solo per sostenere i Blues e divertirci tra tifosi.” L’associazione ha effettuato un sondaggio al quale hanno risposto quasi 500 soci su 2.500 totali, e il 15% si è detto favorevole al boicottaggio della partita, a sostegno di Gaza.
Rapporto di Sandrine Etoa-Andegue, a cura di Carol Sandevoir.